Israele-Hamas

Hamas, "A braccetto": Cruciani punta il dito contro gli imam e la sinistra

In Europa torna la paura del terrorismo. Dopo l'attacco a Israele da parte di Hamas e gli allarmi scattati in Francia, fin dalle ore successive allo scoppio della guerra in Medio Oriente, in Italia è scattato il rafforzamento degli obiettivi sensibili per il “rischio emulazione”, come sottolineato anche dal premier Meloni durante la visita alla Sinagoga di Roma. Solo nella Capitale i presidi sono 4mila, ma in tutto il Paese l'intelligence è al lavoro per proteggere i ruoli considerati più a rischio. Intanto la sinistra estrema manifesta nelle piazze delle città più importanti della penisola per schierarsi dalla parte della Palestina. Sul tema è stato interrogato Giuseppe Cruciani, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio. Il conduttore radiofonico de La zanzara non ha dubbi: il pensiero che sta spingendo questa fetta di italiani a protestare è "vergognoso, seppur legittimo perché noi siamo un Paese democratico".

 

 

"Uno può andare in piazza a dire che Israele è uno Stato nazista, è uno Stato che adotta l'apartheid?", ha chiesto Cruciani per fare il punto della situazione. Quindi il conduttore radiofonico ha spiegato il suo punto di vista, tirando in ballo chi, secondo lui, non ha speso neanche una parola per il popolo d'Israele che lo scorso sabato è stato preso alla sprovvista da una raffica di razzi: "Questo è stato detto da autorevoli esponenti delle comunità islamiche italiane, dall'imam ai rappresentanti minori, che spesso vanno a braccetto con esponenti della sinistra e dell'estrema sinistra italiana".

 

 

"Questa è la situazione grave che c'è in Italia perché il dibattito è libero, ma non si può non notare che ci sono esponenti della comunità islamica italiana che non solo non condannano Hamas ma hanno spostato subito l'attenzione dalla pseudo-condanna del terrorismo nei confronti dei civili, che è durata qualche ora dopo l'episodio di sabato 7, subito nei confronti di Israele, mettendo sullo stesso piano la rappresaglia israeliana, con tutti i suoi limiti a quello che è successo ai civili", ha continuato. Dunque la chiosa: "Io credo che tutti i rappresentanti islamici in Italia abbiano una grave responsabilità: non ce n'è uno in questi giorni che abbia detto chiaramente 'Hamas sono dei terroristi, punto'. C'è sempre un ma".