Medio Oriente

Medio Oriente, Dario Fabbri spiazza tutti: "In assoluto", il retroscena sulla Russia

Una volta annunciata l'invasione israeliana di Gaza, con le truppe schierate al confine e i tank già in posizione, il rischio è quello che si apra il vaso di Pandora in Medio Oriente, con un'escalation del conflitto in tutta la regione dagli esiti imprevedibili. Si sono intensificati gli scontri con gli Hezbollah in Libano, alleati dell'Iran. Intanto da Teheran è arrivato un avvertimento poco fraintendibile: "Nessuno può garantire il controllo della situazione" se Israele invade la Striscia, ha dichiarato ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian dopo un incontro a Doha con il leader di Hamas Ismail Haniyeh. E proprio sugli equilibri tra le superpotenze è intervenuto l'esperto di geopolitica Dario Fabbri a In onda, il talk di politica e di attualità condotto da Luca Telese e Marianna Aprile. Il direttore editoriale di Domino, oltre a ripercorrere gli eventi cruciali di una tensione mai sopita, quella tra Israele e la Palestina, ha svelato un retroscena sulla Russia che cambia tutti gli scenari. 

 

 

La Russia, impegnata nella guerra contro l'Ucraina, è sicuramente in allarme. Il conflitto scoppiato nella Striscia di Gaza, per un Paese già indebolito da un altro importante sforzo bellico, è fonte di grande preoccupazione. "Per la Russia il fatto che si apra un altro fronte, fa gioco. La Russia molto probabilmente era a conoscenza", ha detto Dario Fabbri in diretta tv. Quindi l'esperto di geopolitica ha continuato: "Io non credo che abbia partecipato, non ne ha forse la potenza, ma chi sa...". Il direttore editoriale di Domino non ha lasciato molto spazio all'interpretazione: "Visti i rapporti così intimi con l'Iran, dal momento che l'Iran ha probabilmente partecipato almeno all'ideazione, la Russia non poteva non sapere in assoluto". E gli Stati Uniti? Come si inseriscono in questi delicati equilibri? Secondo Fabbri, alla Russia "fa gioco che gli Stati Uniti si distraggano e guardino, con una o forse due portaerei, al Mediterraneo orientale", ha concluso.