Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Patrick Zaki scaricato dalla sinistra, salta l'incontro sulla pace: "È divisivo"

  • a
  • a
  • a

Patrick Zaki torna sulle polemiche per il suoi interventi su Israele e la Palestina con una lunga lettera su Repubblica in risposta a un articolo di Luigi Manconi sullo stesso quotidiano, ma proprio oggi, venerdì 13 ottobre, salta un altro incontro pubblico. Dopo gli appuntamenti a 'Che tempo che fa' e all'Arsenale della pace di Torino, questa volta è la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, di centrosinistra, a revocare l'invito per la giornata inaugurale del Festival della Pace di novembre. L'attivista egiziano "È divisivo", spiega la sindaca al Giornale di Brescia, perché "le sue parole su Israele non rappresentano il messaggio che la città vuol trasmettere". Insomma, non sarà testimonial al Festival della pace.

 

Nella sua lettera a la Repubblica Zaki  risponde all’intervento di Manconi, sociologo, che aveva commentato le frasi del sugli attacchi in Israele. "Lei non è tra coloro che mi danno del terrorista soltanto perché ho deciso di esprimere la mia opinione o la mia vicinanza ai palestinesi. E disapprovo chi mi considera un membro di Hamas", scrive Zaki. Va detto che nessuno ha sostenuto che è un membro di Hamas, solo che le sue parole sono suonate ambigue e non di condanna nei confronti dei miliziani, ma tant'è. "Non ho mai appoggiato un qualsiasi movimento o partito di ispirazione religiosa, e mi riferisco alla mia storia personale, dentro o fuori l’Egitto". Alcuni "potrebbero biasimarmi perché nei miei post non ho menzionato subito il mio ripudio per qualsiasi forma di violenza esercitata o praticata contro un civile indifeso, donna o bambino, non coinvolto in questo conflitto".

 

In ogni caso, continua, "sono contrario all’uccisione o all’aggressione di qualsiasi civile, israeliano o palestinese, non coinvolto nelle violenze, nelle colonie illegali o negli omicidi", afferma Zaki che si dice da "sempre" dalla "parte degli oppressi e degli abbandonati". Ma, puntualizza, "molti diritti sono stati negati ai palestinesi nel corso della Storia, a cominciare dal fatto che Gaza è in isolamento totale, è una prigione a cielo aperto, e finendo con il fatto che i palestinesi non hanno libertà di movimento, non possono spostarsi, non hanno opportunità di lavoro e nemmeno la fornitura di risorse di base come l’acqua e l’elettricità". 

 

Dai blog