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Dario Fabbri smaschera il doppio gioco della Russia: alfiere della causa palestinese ma...

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Nel corso dell'ultima puntata de L'Aria che tira, il programma di politica e di attualità condotto da David Parenzo e in onda tutte le mattine su La7, Dario Fabbri si è introdotto nello spazio dedicato ai commenti e alle opinioni sulla guerra scoppiata in Medio Oriente. In particolar modo, l'esperto di geopolitica ha provato a illustrare i possibili scenari con cui, a livello internazionale, potremmo essere costretti a fare i conti. Un ruolo fondamentale è giocato dall'Iran. Ma non è tutto. Per il direttore della rivista Domino, bisogna stare molto attenti alle mosse della Russia che, come recita il detto, vuole tenere il piede in due scarpe.

 

 

"Proviamo a fare un piccolo passo indietro, proviamo a capire perché Hamas ha compiuto questo osceno attacco. Alcune ragioni sono interne: per ergersi a principale alfiere della causa palestinese. In questi mesi Israele si è mostrata molto divisa al suo interno e quindi ha approfittato di questa divisione. Hamas attacca adesso perché ciò che sta capitando in Medio Oriente è uno schieramento anti-iraniano che vede Israele al suo centro e che mette in difficoltà la repubblica islamica, quasi isolandola. Faccio riferimento agli accordi di Abramo", ha detto Fabbri, interrogato dal conduttore del talk-show mattutino. Poi ha domandato: "Perché i Paesi arabi sono così vicini adesso?".

 

 

L'esperto di geopolitica ha spiegato ai suoi interlocutori quali sono gli altri attori bellici che si muovono nelle retrovie: "Vedono nell'Iran il loro principale nemico. Gli iraniani non sono arabi, sono persiani. Hanno una loro declinazione dell'Islam che è quella sciita, che utilizzano per missione imperiale. Per schermarsi dall'Iran, che fa molta paura, questi Paesi si aggrappano a Israele perché Israele è una grande potenza ed è certamente una democrazia. Questo ha generato il semi-isolamento dell'Iran. Quindi Hamas arriva adesso per fermare questo semi-isolamento strumentalizzato dall'Iran. Lo scenario internazionale si complica. La Russia, che fa il pesce in barile, si muove su più tavole. La Russia è una bestia strana: storicamente alfiere della causa palestinese ma ha eccellenti rapporti con il governo israeliano. C'è la Turchia: un altro nemico dell'Iran che guarda quello che succede. Si vuole intestare la causa palestinese in funzione anti-iraniana", ha concluso. 

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