Israele, la profezia di Paolo Mieli: "Con un colpo a sorpresa". Come finirà
"Le immagini e le informazioni provenienti dalla regione ci ricordano le peggiori atrocità commesse dall'Isis". Lo ha detto sul conflitto in Israele il portavoce della Commissione europea Peter Stano nel corso del briefing quotidiano con la stampa sottolineando "la furia dei militanti di Hamas negli insediamenti e nelle località israeliane". "Si tratta di atrocità indicibili quelle commesse contro il popolo israeliano, soprattutto contro i civili israeliani". Quanto stiamo vedendo a Gaza è "conseguenza diretta" di quanto "iniziato sabato". "L'Ue è stata molto chiara nel chiedere di fermare l'aggressione, soprattutto da parte di Hamas". E proprio la guerra scoppiata in Medio Oriente e un suo possibile sviluppo è stato il tema cardine dell'intervento di Paolo Mieli a L'Aria che tira, il talk-show di politica e di attualità di La7. Il giornalista si è detto certo: i buoni vinceranno anche questo tremendo conflitto.
"Come la seconda guerra mondiale". La previsione di Mieli è da brividi
"Molte volte Israele ha visto tutta la storia, fin dal 1948, in condizioni in cui era impossibile uscire. Quando fu fondato lo Stato e fu aggredito da tutte le posizioni, da quelli che avrebbero dovuto dar vita allo Stato palestinese e invece aggredirono Israele: Egitto, Giordania, Siria. In quel momento sembrava una situazione da cui non si potesse uscire e se ne uscì": così ha esordito Mieli, incitato dal conduttore David Parenzo a offrire una sua versione dei fatti. Il giornalista ha continuato, richiamando alla memoria del pubblico alcuni episodi storici di cruciale importanza e ha detto: "Israele ci ha insegnato una cosa: quando chiusero gli stretti nel 1967, anche lì Israele era spacciata e poi fu la guerra dei sei giorni. Quando fu invasa nel 1973, tutti dicevano come oggi". Quindi la profezia: "Israele reagisce quando ritiene con un colpo a sorpresa e quel colpo a sorpresa, almeno è sempre successo così in questi ultimi settanta anni, crea sconcerto. In genere alla fine vince, questa volta i buoni vincono", ha concluso.