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Tagadà, Vittorio Emanuele Parsi svela il dilemma di Israele contro Hamas

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Dopo i massacri di Hamas, la strategia di Israele si sta velocemente avvicinando a un vero e proprio vicolo cieco. Da una parte c'è la prospettiva di un'invasione di Gaza che, però, provocherebbe perdite e avrebbe gravi conseguenze anche sull'esercito di Tel Aviv. Dall'altra il bombardamento che si ritorcerebbe ancora prima su Israele, soprattutto in termini di appoggio dell'opinione pubblica. Quindi che fare? Se n'è parlato nel corso della puntata di Tagadà in onda l'11 ottobre su La7. In studio c'era Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di MIlano.     

 

 

  

 

"Hamas ha dimostrato di usare metodi terroristici, barbari e raccapriccianti ma sempre al servizio di un obiettivo politico -  ha detto Parsi - In questo momento Israele ha un dilemma strategico irrisolvibile. In mano ha carte pessime. Se bombarda perde gli ostaggi. Se entra in Gaza c'è il rischio di provocare almeno diecimila morti e di avere tra le sue truppe almeno un migliaio di morti. Se Israele si mette a bombardare Gaza, sarà inevitabile provocare tante morti. Gli israeliani in questo momento, per una serie di mancanze nella loro organizzazione della sicurezza, si ritrovano a giocare la strategia di Hamas che ha già scontato le mosse in anticipo. E Israele sta giocando nella loro strategia. Quindi ora bisogna uscire da questo. L'unica cosa che avrebbe un senso sarebbe un'operazione di forze speciali perché sono un numero limitato e possono colpire in maniera più mirata. E' un'operazione molto rischiosa che Hamas avrà messo in conto. Ma è molto più difficile bloccare le forze speciali che bloccare una colonna di fanteria".       

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