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Omnibus, Carlo Calenda contro John Elkann sul caso Magneti-Marelli

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Caso Magneti-Marelli, Carlo Calende a valanga contro John Elkann. L'amministratore delegato della Exor è ancora azionista di Stellantis. Il leader di Azione, dunque, lo pungola per il destino della produzione automobilistica in Italia. Se n'è parlato durante la puntata di Omnibus del 6 ottobre quando ospite in studio era proprio Carlo Calenda.   

 

 

 

"Quando Magneti-Marelli è stata venduta dagli Elkann - ha detto Calenda nello studio di Omnibus - io ho chiesto al governo di intervenire bloccando quella vendita perché aumentava il debito a dismisura e perché non c'era alcuna garanzia sull'occupazione e i brevetti. Ma nessuno ha detto niente. Quando sono stati dati 6,3 miliardi agli Elkann per pagarsi un dividendo da 5,5 miliardi in Olanda nessuno ha detto niente. Quando le fabbriche Stellantis hanno ridotto del 30 per cento la produzione rispetto all'epoca Marchionne nessuno ha detto niente e nessuno ha detto niente perché John Elkann si è comprato il principale giornale della sinistra italiana, cioè La Repubblica, per coprire l'uscita dall'Italia. Ma in Italia c'è una gigantesca retorica e ipocrisia per cui queste cose non si dicono. Anch'io ho paura a dire certe cose ma credo che lo dobbiamo agli operai della Magneti-Marelli. Elkann ha fatto una dichiarazione in cui ha detto che avrebbe garantito le fabbriche italiane. E intanto deve rispondere del contenuto di quel contratto per garantire le fabbriche italiane. Con Elkann bisogna fare un ragionamento chiaro su quello che hanno avuto dal governo italiano che gli ha consentito di pagarsi 5 miliardi e mezzo e quello che stanno facendo sulle fabbriche italiane perché non sono gli investimenti previsti. Questo fa un Paese serio anche su l'azionista di quelle aziende ha due giornali. Non possiamo più continuare con queste ipocrisie". 

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