medici nel mirino
Le Foche aggredito, Bassetti punta il dito sui "ciarlatani in tv"
L'aggressione all'immunologo Francesco Le Foche, brutalmente picchiato nel suo studio di Roma da un paziente che lo accusava di cure sbagliate, colpisce un nervo scoperto, quello degli attacchi ai camici bianchi, cresciuti negli ultimi anni. Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma (Omceo), afferma a riguardo che nel "Lazio abbiamo il 65-67% di atti di violenza in più rispetto agli anni precedenti". A puntare il dito contro i "negazionisti" del Covid e la galassia no vax è Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che ha denunciato più volte le aggressioni verbali e fisiche ricevuti in questi anni.
"È incredibile quello che è accaduto a Le Foche, ormai prima o poi capita a tutti. Siamo arrivati alla declinazione della medicina secondo a chi passa per strada. I ciarlatani in tv hanno portato a questo: durante la pandemia Covid si è data voce, male, a chi ha fatto della violenza una ragione di vita", ha detto Bassetti all’Adnkronos Salute. "Un Paese dove si manda un medico in rianimazione è finito. Si devono prendere dei provvedimenti, i medici vanno rispettati e non picchiati", attacca l'infettivologo.
L'aggressione al famoso immunologo è avvenuta ieri nello studio di via Po, a Roma. Il 36enne responsabile del pestaggio è stato arrestato con diverse ipotesi di reato tra cui il tentato omicidio. Le Foche è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di chirurgia maxillo facciale dell’Umberto I, non è in pericolo di vita e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico.