Caso Belve, Vittorio Feltri difende Fedez. Perché lo vuole in Rai
Caso Fedez a Belve, Vittorio Feltri si schiera dalla parte del rapper. O meglio dalla parte della libertà di pensiero e di espressione. Il direttore editoriale de Il Giornale prende posizione in favore del rapper sulla cui partecipazione al programma di Fagnani è stato posto un veto. Feltri spezza una lancia in favore della libertà di ascoltare in tv quello che ha da dire. "A me Fedez piace molto - scrive Feltri su Il Giornale - e so che questo potrà stupire coloro che si ritengono di destra, i quali vedono nel rapper un provocatore fastidioso, quasi urticante, costantemente teso allo scontro fine a se stesso e smaccatamente politico". Il direttore editoriale de Il Giornale sottolinea l'importanza di un servizio pubblico inclusivo che non si deve permettere di escludere nessuno. "Reputo ingiusto il veto posto sulla sua persona in Rai - prosegue Feltri - Una televisione pubblica deve essere aperta, aderire pienamente ai valori fondativi della nostra Costituzione, come la libertà di pensiero e di parola, quindi non può assolutamente permettersi di escludere. È molto da sinistra questo genere di condotta, ossia la tendenza a silenziare le voci dissonanti, a depennare chi le sta antipatico, a scartare chi le è nemico".
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Poi Feltri entra nel vivo della questione e chiede a viale Mazzini di tornare suoi passi. "La Rai dovrebbe invitare Fedez a prendere parte in qualità di graditissimo ospite al programma di Francesca Fagnani - spiega Feltri su Il Giornale - Sarebbe un'occasione per conoscere in modo più intimo Federico, il quale potrebbe raccontare tra le tante cose anche la sua vittoria sul cancro, trasmettendo fiducia e positività a chi come lui ha vissuto o sta vivendo la drammatica esperienza della malattia, e magari sarebbe anche un'occasione per ricucire lo strappo con l’azienda televisiva".