caso catania

Sallusti inchioda la giudice pro-migranti: "Si crede al di sopra di Mattarella"

Un copione già visto, ormai da anni: "C'è una parte dello Stato, la magistratura, che vuole sostituirsi al potere legislativo che è nelle mani del Parlamento e del governo attraverso i decreti legge". Alessandro Sallusti non usa mezzi termini per commentare la vicenda dal provvedimento della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, che non ha convalidato alcuni giorni fa il trasferimento di tre tunisini fermati al Cpr di Pozzallo come previsto, invece, dal cosiddetto decreto Cutro.

 

"Quello che è successo è che c'è una magistrata che aveva esternato la sua contrarietà alla linea dura del governo sui migranti, e che solo per questo avrebbe dovuto astenersi dal giudicare perché la norma prevede che si deve essere ma anche apparire imparziali"; spiega il direttore de Il Giornale sopite di Nicola Porro a QUarta Repubbblica, su Rete4.  Invece non si è sottratta: "Si ritiene non solo al di sopra del Parlamento e del governo ma anche del presidente della Repubblica perché i decreti legge per essere varati hanno bisogno del vaglio del capo dello Stato che giudica la Costituzionalità", continua Sallusti. Insomma uno stop ideologico che neanche rispetta la Carta: "Una gravità incredibile, ma non è la prima volta - conclude Sallustri - sono anni che alla magistratura viene opermesso di giudicare non i fatti ma le leggi, è inacettabile".