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Gramellini disperato, il nuovo capo della sinistra greca è "un figlio di papà arcimilionario"

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La sinistra è alle prese con una clamorosa crisi di identità, non solo in Italia. Se tra i dem di casa nostra l'elezione alla segreteria di Elly Schlein ha spaccato il Pd, giù messa in discussione dall'ala riformista del partito, quello che è successo nelle ultime 48 ore in Grecia è davvero significativo. Ebbene, a succede ad Alexis Tsipras, l’ex premier greco, alla guida di Syriza sarà Stefanos Kasselakis, un imprenditore 35enne cresciuto negli Stati Uniti e con un passato in Goldman Sachs, che ha vinto le primarie della formazione di sinistra greca sconfiggendo Effie Achtsioglou, ex ministro del Lavoro considerata per molto tempo la favorita. Avete letto bene il "profilo" del neo-leader: "Nessuno pretende che affidino il partito al figlio di una maestra sottopagata o di un pensionato alla fame, ma vi sembra normale che il nuovo leader della sinistra greca, quella del mitologico Tsipras in lotta con le banche, sia un ex analista di Goldman Sachs, erede di un armatore?", scrive Massimo Gramellini nel Caffè odierno sul Corriere della sera.

 

Kasselakis "è apparso dal nulla, con un video di quattro minuti in cui si presentava agli elettori di sinistra come un figlio di papà che attacca le dinastie politiche della Grecia e un arcimilionario che critica le storture del capitalismo globale. A sedurre non è più il contenuto, ma il contenitore: la storia personale, opportunamente manipolata per trasformare in punti di forza gli elementi più deboli del racconto".

Insomma, è un nuovo "innamoramento" della sinistra probabilmente destinato a concludersi con una delusione. La sinistra  "come in amore, impresta al prescelto le proprie speranze, salvo ritrarsene sconfortata appena l’autoinganno si esaurisce a contatto con la realtà", scrive sconsolato Gramellini.

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