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Giorgia Meloni? "Dio, patria e...". Gelo ad Agorà, come se ne esce Scotto del Pd

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La battuta, se così si può chiamare, di Arturo Scotto del Pd nel corso della puntata di lunedì 25 settembre di Agorà, su Rai3, provoca la reazione piccata di Elisabetta Gardini, di FdI. Si parla di migranti e della proposta di sostegno e collaborazione da parte del presidente francese Emmanuel Macron all'Italia dopo giorni di tensione. Una "evoluzione" dell'Eliseo che andrà verificata nei fatti. In ogni caos per il dem è certo "che gli amici di Giorgia Meloni", ossia Polonia e Ungheria, "quell'evoluzione non la faranno".

 

Scotto allora cita il convegno demografico di Budapest dove è intervenuta la premier. "Non più tardi di una settimana fa si è recata in Ungheria in un famoso convegno dove ha parlato di Dio, patria e famiglia che nella declinazione meloniana è Dio, patria e tengo famiglia, come è noto", afferma senza colpo ferire Scotto con Gardini che sbotta: "Questo è di cattivo gusto". Lo scontro continua sui migranti, ma il dem poi critica il governo anche sulla proposta di Matteo Salvini di una mini-sanatoria per le piccole irregolarità edilizie, che nelle intenzioni avrebbe il doppio vantaggio di fare cassa per la manovra finanziaria e dare ossigeno agli uffici dei comuni. 

 

"Il governo ha già fatto quattordici condoni, ora quest'altra genialata sull'edilizia", afferma Scotto lasciando quantomeno perplessi gli altri ospiti sulla contabilità delle sanatorie... Francesco Verderami, "retroscenista" del Corriere della sera gli ricorda che sui condoni "chi è senza peccato scagli la prima pietra", e che anche i precedenti governi non hanno fatto molto su evasione fiscale. 

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