solite critiche
Otto e mezzo, il solito Scanzi anti-governo: “Sconfitte, falsità e bugie"
Giorgia Meloni rivendica i risultati del primo anno di governo. E durante la puntata del 25 settembre di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, viene chiesto conto di questi 12 mesi ad Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, critico con l’esecutivo di centrodestra: “C’è una celebrazione caricaturale comprensibile ma imbarazzante. E’ difficile che un oste abbia il coraggio di dire che nel suo ristorante si mangia male e si beve peggio. Meloni è proprietaria del ristorante e del governo e ci dice che è tutto bello, noi che non siamo proprietari possiamo essere un po’ più oggettivi. Ci sono dati incongrui, omissioni, bugie su tutto. Io vorrei domandare, concretamente di positivo questo governo che ha fatto? Le poche cose che non sono particolarmente attaccate sono cose fatte con il copiaincolla rispetto al governo Draghi, con Meloni che era all’opposizione. La politica estera è identica a quella di Draghi, iperatlantista, alla faccia di quello che faceva o prometteva di fare la destra sociale 20-30 anni fa. Sul fisco dove sono le differenze? Non c’è un euro, la prossima finanziaria che sarà? Per trovare dei soldi hanno fatto 14 condoni fiscali o edilizi. Sarà una riforma lacrime e niente, non lacrime e sangue”.
“Viene celebrato – prosegue Scanzi come un fiume in piena anche l’arresto di Matteo Messina Denaro, come fosse stato un merito del governo, vorrei sapere dove siano i meriti concreti. Celebrano la Rai liberata dalla lottizzazione e dove finalmente trionfa la meritocrazia, è una delle battute del secolo. La riforma della giustizia è pari pari a quella di Silvio Berlusconi. Ci sono una serie di sconfitte, di falsità, di bugie nei confronti di loro stessi, perché hanno fatto delle cose che avevano promesso di non fare in campagna elettorale, e viceversa. E’ una delle classi dirigenti peggiori degli ultimi anni. Pensate quante volte abbiamo dovuto commentare i lapsus, gli errori, le uscite fuori posto dei Lollobrigida, delle Santanchè, dei Piantedosi, dei Valditara… Meloni – la parte finale della dura analisi di Scanzi - può celebrare quello che vuole, ma la sua grande fortuna è che ad oggi sta vincendo per mancanza di avversari credibili, perché gli elettori un anno dopo dicono che la Meloni va malino, ma teniamocela perché dall’altra parte non c’è nulla. Ma da qui a festeggiare…”.