Carlo Calenda tiene in braccio il bebè. Cosa dice ai parlamentari di Azione
Carlo Calenda si fa fotografare con un bebè in braccio alla riunione dei parlamentari di Azione. Ma non è finita qui. Perché si lascia andare a una confessione sulla sua vita privata. Tutto riportato sulle colonne del Corriere della Sera del 21 settembre dove si leggono le parole pronunciare da Calenda: «Cosa ho provato? Beh, la verità è che mi è venuta voglia di farne un altro...». Il bambino in questione è Ulysse, il figlio della deputata Giulia Pastorella che aveva portato il suo secondogenito alla riunione dei parlamentari di Azione.
Sbarramento sotto il 4% in cambio delle riforme: Ciriani spiazza Calenda e Renzi
Poi il leader di Azione si è lasciato andare: «Ho chiesto a Giulia se potevo prendere Ulysse in braccio io, per provare a calmarlo, e ci sono riuscito: ho ancora un buon “manico” da padre. I neonati hanno un odore unico, che ti viene subito voglia di farne un altro...O meglio: “un’altra”, come dice mia moglie Violante». Che sia una profezia...