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Terni, Bandecchi fa il bullo con la giornalista: “Se mi interrompe posso difendermi”

Edoardo Romagnoli
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Segnatevi il nome di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, perché continuerete a sentir parlare di lui. Un po’ per meriti suoi, sono ormai memorabili le sue «uscite», un po’ perché i media si innamorano di personaggi del genere e ne sottolineano ogni minimo gesto anche solo accennato. E a proposito di gesti accennati ancora si parla del tentato «assalto» dell’istrionico primo cittadino ai banchi dell’opposizione durante un consiglio comunale a Terni. «Ma quindi se io la contraddico lei mi picchia?» gli ha chiesto la giornalista Marianna Aprile durante la trasmissione «Piazza Pulita» su La7. Ecco qui un politico "classico" avrebbe ritrattato, si sarebbe profuso in un ragionamento avviluppato per dire e non dire ma Bandecchi no. E così a domanda risponde: «Se lei non mi fa parlare e mi offende io posso difendermi». Inutile dire che dopo queste parole la polemica che sarebbe potuta essere spenta si è riaccesa con più vigore di prima.

 

 

Sarà per i precedenti, visti in consiglio comunale, sarà per la stazza, Bandecchi è un «omone» alto e grosso, sarà per il passato da paracadutista della Folgore, sarà per la scelta del termine «difendermi» ma tutti hanno inteso quelle parole come una sorta di minaccia alla giornalista. Parafrasando è come se avesse detto «se lei non mi fa parlare io la picchio» parole che Bandecchi non ha usato. Così, a settimane di distanza, il personaggio Bandecchi torna alla ribalta della cronaca come l’uomo duro al comando contro tutto e contro tutti pronto a menare le mani se qualcuno non lo fa parlare. Il rischio è che non tutti abbiano compreso la portata del personaggio.

 

 

Bandecchi non fa di Terni il suo punto di arrivo, ma il suo punto di partenza. Bandecchi punta in alto, punta a Roma, alla politica nazionale e per farlo non vuole seguire il gruppone, per dirla con un termine preso in prestito dal ciclismo, lui vuole essere l’uomo in fuga non il gregario di qualcun altro. E visti i mezzi e anche le capacità del personaggio non è escluso che possa farcela. Poi c’è un’altra questione. Bandecchi piace, perché ha soluzioni semplici a problemi che nessuno è riuscito a risolvere. Basti guardare a una delle ultime trovate. Il comune ha una carenza di uomini della polizia municipale e non ha i soldi per assumerne altri e allora il sindaco che fa? Si avvale di una ventina di vigilantes pagati con i soldi dell’Università Niccolò Cusano, di cui è fondatore. Facile, immediato e a costo zero per Terni.

 

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