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Italo Bocchino, ma quale "tsunami economico e sociale". L'Italia cresce

Luca De Lellis
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Un appello, quello pronunciato da Sergio Mattarella, tutt’altro che ordinario. Nel corso dell’assemblea nazionale di Confindustria, il Presidente della Repubblica ha voluto far breccia sul senso di responsabilità dei politicanti, di qualsiasi colore, invitandoli a “non cavalcare le paure della gente”. Una richiesta che Italo Bocchino, direttore de Il Secolo d’Italia, ha interpretato e commentato durante la puntata di Otto e Mezzo, programma in onda su La7. A chi era rivolta? “Secondo me, come ha detto anche Lucio Caracciolo (il direttore di Limes ospite in studio, ndr) era indirizzata sia ai politici che ai giornalisti. Non dimentichiamo che i media cavalcano le paure perché fanno molto ascolto”.

 

 

Ma quali sono i timori e le paure che affliggono il popolo italiano secondo l’ospite della conduttrice Lilli Gruber? “Da destra, giornalisticamente o politicamente, si cavalcano le paure dell’immigrato che viene a toglierci le case popolari o il lavoro. O ancora, che minano la nostra sicurezza all’interno delle zone periferiche delle città”. Mentre, a sinistra, “allarmano le persone dell’arrivo di uno tsunami economico e sociale, mentre i numeri dicono tutt’altro”. Per Italo Bocchino, quindi, l’opposizione fa leva su dati che non corrispondono alla realtà solo per preoccupare e portare voti dalla propria parte. “L’Italia – rileva il direttore – cresce più della Francia e più della Germania, che invece è in fase di recessione. Abbiamo raggiunto negli ultimi 12 mesi - quindi dall’insediamento a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni, ndr – il picco della storia d’Italia, occupazioni stabili, e anche l’inflazione si è ridotta rispetto a come l’aveva lasciata Mario Draghi”.

 

 

Bocchino afferma di rifarsi a numeri pubblicati dall’Istat, fuori quindi da “valutazioni di tipo politico”. A conclusione del suo ragionamento, l’ospite di Otto e Mezzo ritorna sul discorso del Capo dello Stato, ed esprime un suo giudizio su come dovrebbe muoversi la comunicazione politica e del mondo dell’informazione: “Io non credo sia conveniente per nessuno cavalcare le paure, perché hanno molta influenza nella vita delle persone. Piuttosto, credo, sia utile cavalcare le speranze dei cittadini”.

 

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