Quarta Repubblica, Giuliacci show da Porro: sbugiardate le bufale sul meteo
“Arriva un uragano e colpirà la Sicilia”. Nel corso dell’edizione dell’11 settembre di Quarta Repubblica, il talk show di Rete4, Nicola Porro ospita il colonnello Mario Giuliacci e gli chiede conto delle fake news di parte della stampa sugli allarmi meteo: “Tutti i cicloni, o quelli della fascia tropicale o quelli della fascia atlantica, si alimentano di calore e più aumenta la temperatura della Terra e più è facile che si formino. Ci sono due gravi bufale. Non è vero che era un uragano, poi il 6-7 settembre era prevedibile che non potesse raggiungere l’Italia. Un uragano è un ciclone della fascia tropicale, noi siamo nel Tropico del Cancro, deve essere un enorme ammasso nuvoloso che ruota in senso anti-orario, con diametro di 400-500 chilometri, poi c’è una tipica area di sereno di 30-40 chilometri nella parte centrale di questo ammasso, che si chiama occhio del ciclone. Se non c’è l’occhio, l’uragano non c’è e in questo che proveniva dalla Grecia non c’è mai stato l’occhio! Nel centro di un ciclone tropicale, uragani o tifoni, c’è aria più calda rispetto all’ambiente circostante. In quello giunto dalla Grecia c’era invece aria più freddo, non poteva essere un uragano. Sono condizioni necessarie, quindi non si può parlare di uragano, già si sapeva! Sono stato l’unico a dire ‘che stupidaggine state dicendo’, non è un uragano e nemmeno lo poteva diventare”.
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“Sulla terraferma - prosegue Giuliacci - ci sono stazioni che misurano l’intensità del termometro e anche le navi mercantili lo fanno. Ora c’è anche il radar che lo fa. Gli uragani sono di cinque categorie, per avere quello di minore intensità bisogna superare i 120 chilometri all’ora. Quello di categoria cinque supera i 220 chilometri all’ora”.
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Porro chiede a Giuliacci se c’è la tendenza da parte dei giornalisti di esagerare gli eventi estremi e l’esperto meteorologo commenta così: “Non siete voi, i giornalisti raccolgono la fonte. Un sito meteo che vuole emergere dice che arriva il caldo, poi il caldissimo, poi il caldo eccezionale, poi il caldo record, quest’anno hanno inventato la tempesta di caldo. La meteorologia usa i numeri, non gli aggettivi. L’estate è stata caratterizzata da temperature non roventi al nord e più calde al sud, non dimentichiamoci che giugno è stato sottotono, un po’ fresco, luglio molto caldo, agosto molto caldo, ma non è certo che sarà il più caldo di sempre. Ma comunque se non sarà il primo, sarà il secondo anno più caldo”.