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Otto e mezzo, “donna di sistema”. Pure Floris va a nozze con le critiche a Meloni

Francesco Forgione

Per il governo, come detto da Giorgia Meloni, la manovra sarà un vera “sfida” a causa delle poche risorse a disposizione per attuarla. L’argomento è molto delicato e viene affrontato nel programma di LA7 “Otto e mezzo” condotto da Lilli Gruber. Il giornalista Giovanni Floris, ospite del talk show dell’11 settembre, commenta l’operato del governo Meloni e la manovra. “Il governo arriva alla manovra col fiato corto e in frustrazione, quel governo che aveva promesso di cambiare tutto” principia Floris. Nello specifico le promesse prevedevano: “Cambiare il rapporto con l’Europa, abbassare le tasse, aumentare le pensioni e fermare lo sbarco di migranti”. 

 

 

Secondo Floris, promesse difficilmente mantenibili viste le poche risorse a disposizione per la manovra: “Sarà la solita manovra, con sulle spalle il carico di un atteggiamento che avrebbe avuto un’altra persona”. Su Giorgia Meloni il giornalista romano evidenzia: “Era stata eletta come imprevisto, come outsider, come underdog ma si comporta da donna di sistema. Cerca di tranquillizzare tutti, ma i suoi sotto ribollono e il suo popolo si fa sentire, fioccano i parenti nei posti chiave. Sembra che stia attuando un approccio piccolo per problemi grandi, da parte soprattutto di tutto il mondo intorno a lei”. Riguardo la manovra, Floris è preoccupato e afferma: “C’è poco da scherzare sulla manovra, ci sono pochi soldi. Tutte le promesse del governo adesso scompaiono, anche la riforma del Fisco e la flat tax”. Giovanni Floris conclude dicendo che il governo Meloni adesso si sta concentrando per combattere i ‘nemici’ della maggioranza: “Il governo dice attenti a Paolo Gentiloni che trama con l’Europa cattiva e alle mosse di Giuseppe Conte, che è il colpevole della situazione attuale per via del Superbonus. Tutta questa realtà è conosciuta da almeno un anno, il Superbonus andava attaccato in campagna elettorale. La realtà brutta è sempre la, loro hanno finito il giro delle parole e iniziano il giro del rancore”.