Dopo la bufera

Dritto e rovescio, Vannacci replica alle polemiche: "Manca il diritto alla critica"

In attesa che arrivi nelle librerie grazie all’editore Il cerchio, il libro del generale Roberto Vannacci ha già incassato 850 mila euro lordi. La stima è del Corriere della Sera e riguarda Il mondo al contrario, uscito il 10 agosto in self publishing con Amazon Kdp. Il successo editoriale della pubblicazione autoprodotta dal generale è forse legato anche al sorgere di un profluvio di polemiche che, con i dati alla mano, non hanno fatto altro che destare curiosità e attirare l'attenzione dell'opinione pubblica. Ospite a Dritto e rovescio, il programma di approfondimento giornalistico di Rete 4, Vannacci ha replicato alle accuse di omofobia che gli sono state mosse. 

 

 

"Non c'è una parola, nel mio libro, che nega i diritti alle minoranze. Non una. Quello che io rivendico nel libro è che, anzi, al contrario, le minoranze stanno spesso prevaricando i diritti delle maggioranze": così ha esordito Roberto Vannacci quando il conduttore Paolo Del Debbio gli ha chiesto di esprimersi sulla bufera scatenata dall'uscita de Il mondo al contrario. Il generale ha poi spiegato meglio il suo punto di vista: "E ne cito uno. Il diritto alla critica. Se io dicessi in questo momento 'Cari giornalisti, voi normali non lo siete', nessuno si indignerebbe. Invece, la stessa cosa riferita a una determinata categoria di persone, ha causato questo bailamme". 

 

 

Per Vannacci, quindi, lo strenuo tentativo di riconoscere le differenze, porta al risultato contrario. "Quindi vuol dire che questa minoranza è diventata una categoria protetta", ha continuato. "Non si può più criticare un gay. Non si può fare una battuta. Non si può fare un'ironia su queste persone che non si riconoscono nell'eterosessualità", ha concluso.