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Ucraina, il "blocco occidentale" fa scattare lo scontro tra Orsini e Cecchi Paone

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"A che punto siamo in Ucraina?": con questa domanda la conduttrice di È sempre Cartabianca, Bianca Berlinguer, ha accolto i suoi ospiti Alessandro Orsini e Alessandro Cecchi Paone. A rispondere all'interrogativo posto dalla giornalista è stato il direttore del Centro per lo Studio del Terrorismo dell’Università di Roma Tor Vergata: "Un disastro assoluto. La controffensiva ucraina è stata un disastro e un fallimento totale. Non penso che la colpa sia da scaricare sugli ucraini, che sono soldati valorosissimi e a cui va tutta la mia solidarietà. Questo è un fallimento clamoroso delle politiche del blocco occidentale, che hanno spinto un popolo debolissimo tra le braccia di un popolo potentissimo". 

 

 

Per spiegare meglio il suo punto di vista, il sociologo ha continuato: "La promessa era che la controffensiva, in poche settimane, avrebbe spazzato via i russi. Sarebbe stata una controffensiva lampo. Avrebbero spaccato l'esercito russo in due e lasciato la Crimea senza rifornimenti. C'è stato ed è in corso un massacro spaventoso dei soldati ucraini. La controffensiva è una vera e propria missione suicida". Poi la frase che ha fatto calare il gelo in studio: "Il blocco occidentale non è altro che un gruppo di criminali e di assassini che sta massacrando il popolo ucraino", ha detto.

 

 

Le parole di Orsini hanno provocato l'immediata reazione di Alessandro Cecchi Paone: "È talmente falso tutto che è difficile tentare di dare una risposta. Il vero criminale è Putin che voleva distruggere e annettere l'Ucraina in poco tempo. Grazie all'Occidente e agli ucraini questo piano è fallito. Ci siamo mobilitati e stiamo respingendo gli assassini e gli aggressori russi verso i loro territori, con una politica di apertura di Zelensky". Quindi il giornalista ha aggiunto: "Come tutti abbiamo detto, l'unica pace possibile è ridare all'Ucraina la sua libertà". 

 

 

Berlinguer ha incalzato i suoi ospiti così: "La Crimea si può recuperare?". "Secondo me, no", ha risposto il giornalista. "Se si fosse trattato quando lo dicevo, ora non ci troveremmo in questa situazione", ha ribattuto il sociologo. "Non si tratta con dittatori, sanguinari", ha precisato Cecchi Paone. "Il blocco occidentale tratta con i dittatori e sostiene con le dittature dei sanguinari. La regione per cui non vuole trattare con Putin è perché aveva bisogno di tempo per far entrare Svezia e Finlandia nella Nato", ha spiegato Orsini. "Io sono fiero di essere parte del mondo occidentale, del mondo libero, baluardo della civiltà", ha allora dichiarato il giornalista. "Io amo l'Occidente, altra cosa è il blocco occidentale, un gruppo di assassini responsabile della morte": così ha chiosato il direttore del Centro per lo Studio del Terrorismo. 

 

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