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Pomeriggio 5, Claudio Amendola si sfoga: cosa dice al branco di Palermo

Alice Antico
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La prima puntata di "Pomeriggio Cinque" condotta da Myrta Merlino ha centrato i temi più caldi del momento. In primis, il caso di stupro di Palermo, che ha coinvolto, oltre all’ira della stessa conduttrice, anche il risentimento di Claudio Amendola, ospite della puntata. L’attore, seduto inizialmente tra il pubblico, con voce tremolante che esprime tutta la sua emozione nel lasciarsi andare, ci tiene a dire la sua sul caso: “Il fatto che mi trovi qui oggi è perché volevo rispondere alla chiamata di Myrta sul metterci la faccia da uomo…e mi ero preparato delle parole moderne che potessero risultare al passo coi tempi ma non riesco a dirle”, afferma Amendola. “Riesco a dire che vorrei avere quei ragazzi tra le mani, da padre di due ragazze e anche da padre di un ragazzo di 24 anni che inorridisce di fronte a certe scene”.

 

 

 

 

Claudio Amendola, da uomo, sceglie di parlare agli uomini, e lo fa in modo diretto: “Se tu cresci vedendo un genitore che ordina e che non chiede, che non fa carezze, che non sorride, che non bacia, tu non imparerai mai che cosa vuol dire avere vicino una persona, cosa vuol dire amarla”, dice duramente. Poi la riflessione: “Mi viene in mente una cosa secondo me fondamentale che ci dovrebbe fare riflettere: noi diciamo sempre "la mia ragazza", "il mio ragazzo" ma non sarebbe meglio dire la persona che amo? Perché “mio” esprime un possesso, e nasce tutto da lì”. “Noi siamo cresciuti e abbiamo imparato che gli uomini possiedono le donne ma è il contrario”, riflette in maniera diretta davanti al pubblico, e colpisce dritto al punto. “Ci tengo a dire una cosa: ne ho sentite tantissime in queste settimane di frasi e di battute, di commenti anche da personaggi illustri e mi hanno colpito quasi tutte in senso negativo”, premette, “Ma una ragazza ubriaca, un bravo ragazzo anzi un uomo vero l’accompagna a casa”, conclude poi.

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