Zona Bianca, la vittima della violenza invia una lettera a Giuseppe Brindisi. Cosa chiede in tv
La giovanissima vittima dello stupro di gruppo di Palermo ha inviato una lettera a Giuseppe Brindisi, il conduttore di "Zona Aperta" che la legge nel corso della trasmissione in onda il 3 settembre. «Ho sentito parlare di "rieducazione" per gli stupratori. Ma come si fa a pensare di rieducare una persona e lasciarla nuovamente in giro dopo che ha rovinato una ragazza?». Sono queste alcune delle parole che la ragazza vittima dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo lo scorso 7 luglio ha deciso di affidare, con una lettera, a «Zona Bianca», il programma condotto da Giuseppe Brindisi in prima serata su Retequattro. «Perché lasciarmi condizionare l’esistenza così tanto da persone che vogliono solo questo? Devo andare avanti, voglio farlo, controvoglia, ma devo riuscirci - continua - Non solo perché voglio una vita migliore ma anche per mia madre, che nonostante fosse molto malata e bloccata a letto, si faceva sempre vedere col sorriso». Il testo della lettera verrà letto integralmente questa sera, domenica 3 settembre, nel corso della nuova puntata di «Zona Bianca» su Retequattro.
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Intanto la ragazza ha affidato anche ai social alcune considerazioni sul dramma che ha vissuto. «A volte mi sembra un sogno. Ma poi mi sveglio e penso che non è mai successo. Ma non è così...». A parlare è la ragazza palermitana di 19 anni che ha denunciato di essere stata stuprata da sette giovani coetanei la sera del 7 luglio al Foro Italico di Palermo. Nel corso di una lunga live sui social la giovane, parlando con una interlocutrice, una influencer palermitana che dal primo giorno le è molto vicina, ha accennato a quanto accaduto ma poi ha subito cambiato discorso parlando di altro. La ragazza nei giorni scorsi è stata trasferita da Palermo in una comunità protetta fuori dalla Sicilia, per portarla lontana dai luoghi abituali. I sette ragazzi accusati di averla stuprata in gruppo sono tutti in carcere, anche il ragazzo che al momento del fatto era ancora minorenne. La giovane ha detto agli inquirenti di essere stata aggredita un mese prima da altri due uomini. Un episodio di cui ha parlato ai carabinieri lo scorso luglio, dopo i fatti avvenuti tra il 6 e il 7 di quel mese quando è stata violentata da sette coetanei. I primi di giugno sarebbe stata aggredita da due persone, nella zona del teatro Politeama, nel centro città. La ragazza avrebbe reagito usando lo spray al peperoncino e facendo scappare i due uomini, uno sui 40 anni e l’altro sui 20. La giovane avrebbe così evitato di subire le violenze. Altre indagini sono quindi in corso anche su questo tentativo di violenza. «I giornalisti mi stanno addosso - ha detto ancora la ragazza - Ma io non parlo con nessuno». E la sua interlocutrice ha aggiunto: «Non si sente privatamente con nessuno, anche perché non può». Poi, parlando ancora del suo futuro, la giovane ha svelato di avere partecipato in passato a un «casting per fare la modella», ma «poi per motivi familiari non sono riuscita ad andare e mi spiace». La madre della ragazza è morta tempo fa quando lei era ancora piccola e il padre non è mai stato presente.