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Zona Bianca, il ministro Lollobrigida incalza Amato. Cosa gli dice su Ustica

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Strage di Ustica, il tema è tornato sotto i riflettori all'indomani delle dichiarazioni di Amato. Nella puntata di Zona Bianca in onda il 3 settembre, il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, incalza l'ex presidente del Consiglio, esortandolo a parlare nelle sedi competenti. «Se il presidente Giuliano Amato ha delle novità, rispetto a quanto ha dichiarato in passato sotto giuramento in varie occasioni, tali da poter approfondire una vicenda che, oltre a destare scalpore, è stata una delle principali stragi di quel periodo, lo faccia. Credo sia suo dovere farlo non tanto dalle testate giornalistiche, che pure hanno una loro virtuosa funzione, ma nelle sedi competenti nelle quali potrà spiegare perché in passato, pur avendo ruoli significativi, non abbia fatto emergere quelle che immagino non siano solo delle supposizioni o delle esternazioni ma siano fondate su dati che potranno essere giudicati». Così il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, a Zona Bianca su Rete 4. «Ricordo che la magistratura e il parlamento hanno fatto indagini rilevanti che non ci sono documenti ancora secretati. Per quanto riguarda noi, sia come governo sia come Fratelli d’Italia, abbiamo sempre chiesto che si facesse luce su ogni episodio che ha caratterizzato la storia del nostro Paese, specialmente quelli più inquietanti», ha concluso.

 

 

 

 

Durante la trasmissione, Lollobrigida ha affrontato anche il tema dell'immigrazione e del lavoro. «Per i prossimi tre anni avremo 400 mila immigrati legali che entreranno per venire a lavorare. Il lavoro c’è, ma questo lavoro è degno per gli immigrati e non è degno per quegli italiani che dicono che andranno a rubare se non ricevono il Reddito di cittadinanza? Noi non importiamo schiavi, quelli che vengono a lavorare in Italia hanno la stessa dignità di quelli che, invece, pretendono di avere soldi per non fare niente». Inevitabile anche il tema della crisi economica. «Gli italiani non hanno da temere nulla in particolare se non delle fasi congiunturali come quella che stiamo attraversando - spiega in merito alla frenata del Prodotto interno lordo - Dobbiamo cercare di ricostruire un’economia competitiva, avere un’Europa capace di rendersi conto fino in fondo della situazione nella quale ci siamo trovati ridefinendo un piano che ritrovi nella solidarietà generale tra le nazioni un elemento portante della ricostruzione di un’Europa nuova, più forte e più autorevole», ha proseguito l’esponente di Fratelli d'Italia.

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