paradossale

L'ultimo delirio di Roberto Saviano sull'orsa Amarena. Di chi è la colpa

Roberto Saviano ci ha abituato a prese di posizione alquanto discutibili. E la recente morte dell'orsa Amarena è solo l'ultimo di una lunga serie di tasselli. Anche questa volta il Nostro non perde occasione per utilizzare qualunque cosa in funzione anti-governativa. Anche elementi apparentemente lontanissimi tra loro. Come l'orsa appunto. Saviano non resiste e l'uccisione dell'orsa sembra diventare un velato attacco alla Lega e alla sua politica sulla legittima difesa.

“È entrata nella mia proprietà ho avuto paura e ho sparato” - scrive Saviano su X - Così si è giustificato l’uomo che ha assassinato l’orsa marsicana Amarena. Perché uccidere un’orsa che da anni si aggira pacifica per Sebastiano dei Marsi senza mai aver aggredito, divenendo insieme ai suoi cuccioli parte della vita quotidiana del paese? Perché non entrare in casa e chiamare i soccorsi? Perché sparare? Forse perché - ipotizzo - siamo stati tutti sottoposti alla propaganda su quando sia legittima la legittima difesa? Forse perché abbiamo dibattuto per settimane sulla barbarie della condanna a morte, in #Trentino, di un orso che poi si è scoperto essere incolpevole? Non so, ma l’uso della violenza punitiva fai da te, quando colpisce il mondo animale, non è più solo ascrivibile al perimetro della colpa, ma diventa un atto grottesco. L’assassino dell’orsa ha considerato la sua proprietà come limite invalicabile e luogo in cui poter imporre la sua legge proprio perché era nella sua terra. Come chi diceva “ la difesa è sempre legittima". Ecco, è proprio qui che il riferimento di Saviano alla legittimità della difesa diventa molto esplicito.

 

 

 

 

Ma il delirio non è ancora finito: "Lo ha dichiarato lui stesso: “È stato un atto impulsivo, istintivo”, perché così da anni viene orrendamente proclamato da più parti: armati, spara, difenditi. Così l’istinto che si va formando in alcuni è proprio questo: entri nella mia proprietà, sparo. D’istinto. Come se il solo valicare rendesse uomini e animali bersagli da abbattere. Amarena non ha aggredito, cercava cibo e acqua per sé e i cuccioli. Nient’altro. Gli animali non conoscono e riconoscono proprietà ma rispettano i territori. Cercare cibo è rispettarli. Amarena si è fidata dell’essere vivente più crudele del pianeta, l’uomo".