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Caivano, Mario Giordano: cosa serve per la "rivoluzione culturale"

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"Una troupe di Fuori dal coro è stata aggredita, stava facendo un servizio sullo stupro di Palermo": così la conduttrice di Controcorrente, il programma di approfondimento giornalistico di Rete 4, ha invitato Mario Giordano a esprimersi sul degrado che sta travolgendo non solo Caivano, ma numerosi luoghi del nostro Paese. L'ultima puntata del talk-show guidato da Alessandra Viero ha preso avvio dalla terribile vicenda degli abusi consumati ai danni di due cuginette. Sul tema del bisogno di riqualificare il territorio italiano là dove manca di servizi e di controllo è intervenuto il giornalista. 

 

 

"Oltre a un problema di ordine pubblico, c'è anche una certa cultura, una certa mentalità da cambiare?", ha chiesto Viero per introdurre il tema che ha acceso la discussione nel corso dell'ultima puntata di Controcorrente. "Certo, finché non vince la legalità, vincono i delinquenti. Il concetto della legalità è essenziale", ha risposto senza dubbi il giornalista". Poi ha continuato: "Va dato subito un segnale che i soldi del Pnrr arrivino. Senza soldi non si fa nulla". 

 

 

"Il primo principio è che il rispetto della legge va a vantaggio delle persone per bene. Se si lascia l'illegalità, vincono sempre i delinquenti. Caivano non è così per un segno del destino. È perché, in quella situazione, come ti raccontano tutte le persone che vivono lì, i delinquenti ci guadagnano. L'illegalità fa guadagnare i delinquenti, così come succede nelle case occupate. Nell'illegalità non si proteggono le persone per bene. La legalità è il primo passo per la rivoluzione culturale", ha concluso il conduttore di Fuori dal coro. 

 

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