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Vannacci, Augias: cosa c'è dietro "l'assegnazione a un ufficio sedentario"

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Il caso del generale Roberto Vannacci continua a far discutere. Il libro "Il mondo al contrario" ha scatenato un profluvio di polemiche e di commenti. Tra gli interventi più inaspettati, c'è stato sicuramente quello di Bruno Vespa che, attraverso un articolo pubblicato su Qn, ha rivelato un retroscena sul militare rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze. Vespa ha spiegato che Vannacci non è stato "congelato all’Istituto geografico militare senza una ragione precisa". E il motivo, stando al conduttore di Porta a porta, sarebbero le sue "posizioni estremamente favorevoli a Putin". Sempre secondo Vespa, infatti, "già prima dell’uscita del libro, Vannacci puntava a una candidatura alle elezioni europee". Le rivelazioni del giornalista sono state oggetto di un articolo firmato da Corrado Augias e apparso su la Repubblica. 

 

 

"A Bruno Vespa il merito di aver attirato l'attenzione su un dettaglio significativo finora non sufficientemente valutato: per quale ragione il comandante di un corpo d'élite protagonista di impegnative missioni viene messo a dirigere l'Istituto geografico militare? Incarico di tutto rispetto sia chiaro, le benemerenze per l'appunto geografico di quell'istituto sono indiscutibili; centrale nella rappresentazione cartografica del territorio. Resta la sproporzione tra incarichi operativi di notevole rischio e l'assegnazione a un ufficio probabilmente dire sedentario", ha scritto Augias. 

 

 

Poi ha aggiunto: "Vespa apre uno squarcio che merita di essere approfondito. Il cambio di destinazione sarebbe motivato dalle nette simpatie filo-Putin maturate nel periodo in cui il generale Vannacci ha prestato servizio come addetto militare all'ambasciata di Mosca. Se queste preferenze fossero confermate, le preoccupazioni scaturite dal tenore del libro aumenterebbero notevolmente. Uno dei pochi punti fermi di un governo molto incerto in politica estera è il sostegno all'Ucraina, vale a dire la massima distanza possibile dalla Russia di Putin". 

 

 

"Siamo di fronte a una situazione da chiarire fino in fondo considerato che il generale Vannacci non fa mistero della sua tentazione di entrare in politica. Secondo Bruno Vespa: «Già prima dell'uscita del libro, Vannacci puntava a una candidatura alle elezioni europee». Non c'è nulla d'illegale in tutto questo, le preoccupazioni sono esclusivamente dettate da ragioni politiche e d'opportunità", ha concluso lo scrittore.

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