Friedman, la gaffe in studio lo manda in tilt. "Spargere cosa?": Telese di sasso
L'arresto di Donald Trump, durato solo 20 minuti, con rilascio immediato su cauzione, è stato seguito da un post del diretto interessato su X. Subito l'ex presidente Usa ha rotto il silenzio sui social network. Il suo account era stato ripristinato lo scorso novembre, poco dopo che Elon Musk aveva rilevato la società, ma Trump si era astenuto dal comparire. Ora, la mossa del tycoon ha fatto discutere parecchio. La foto segnaletica scattata nel carcere della contea di Fulton è stata rilanciata sul web proprio dall'ex presidente. Questa scelta è sembrata a molti il primo indizio di una strategia politica ben più ampia e premeditata. Le vicende giudiziarie del tycoon sono state al centro dell'ultima puntata di In onda, il programma di approfondimento giornalistico di La7. Per commentare la notizia dell'ultima ora, Alan Friedman ha preso la parola. Il giornalista, però, per rispondere ai suoi interlocutori, è stato autore di una gaffe che ha fatto il giro del web.
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"Io vorrei complimentarmi con Borgonovo perché è perfettamente in linea...": così ha esordito Friedman per inserirsi nella discussione sulla foto segnaletica di Trump, da molti interpretata come un manifesto elettorale. In studio qualcuno ha fatto chiarezza: "Non è Borgonovo". Friedman, infatti, stava facendo riferimento all'intervento di Francesco Giubilei.
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Per uscire dal momento di imbarazzo e per spiegare il motivo della gaffe, il giornalista ha detto: "Siete simili, scusatemi". Quindi ha aggiunto: "Entrambi nuovi filosofi della destra, negli ultimi due anni avete iniziato entrambi a frequentare la tv e a spargere, spargere...". A volte, si sa, la toppa è peggio del buco. Il conduttore del talk-show Luca Telese ha cercato di riportare tutti all'ordine: "Spargere cosa?". Friedman ha replicato: "Le informazioni". Sebbene la risposta non abbia convinto i presenti, lo scrittore statunitense è tornato ad argomentare sul tema delle elezioni Usa: "La verità è che in America 74 milioni di americani hanno votato Trump l'ultima volta. Quei 74 milioni voteranno Trump lo stesso. Metà di questi sono poco istruiti, ignoranti. L'altra metà sono repubblicani che votano per il partito repubblicano. Trump avrà quasi il 50% dei numeri. Tutto si svolgerà in cinque o sei Stati", ha concluso.