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Caso Vannacci a Zona Bianca, Hoara Borselli contro gli attacchi al generale

Alice Antico
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Esplode il caso politico contro il libro del generale Vannacci a “Zona bianca”, andato in onda il 23 Agosto in prima serata su Rete 4. Condotto da Giuseppe Brindisi, il programma si conferma sempre sul pezzo con l’attualità, come appunto dimostrato con il caso politico del generale Vannacci, il quale è stato intervistato in prima persona ricomparendo sugli schermi televisivi. Il militare, destituito dagli incarichi di vertice dal ministero della Difesa, si è lasciato andare confessando la sua idea di genitorialità. “Se avessi un figlio gay? Come qualsiasi padre che ama e adora i propri figli in qualsiasi condizione e in qualsiasi situazione cercherei di fare il suo bene a prescindere dal fatto che sia gay o non sia gay”, ha dichiarato. “Certo che lo accetterei, non siamo mica a Sparta che li buttiamo giù dalla rupe, assolutamente certo che sì”, ha concluso. La parte interessante della puntata, però, è stata il momento di dibattito intorno al suo caso, che ha coinvolto due giornalisti: Hoara Borselli, la prima a dire la sua, e poi Tommaso Cerno. “Se il generale avesse toccato gli stessi temi al contrario, cioè parlando dei gay come se fosse normale annullare la famiglia tradizionale, delle femministe come grande patrimonio dell’umanità, degli ambientalisti come persone che fanno bene a fare quel che fanno etc…. Se avesse fatto tutto questo nel suo libro, Vannacci non avrebbe di certo suscitato il minimo scalpore”, ha sostenuto la giornalista. Poi ha proseguito dicendo che “Il libro ha fatto così tanto scandalo solo perché ha toccato quel politicamente corretto che oggi è intoccabile”.

 

 

 

La parola è passata poi a Tommaso Cerno, direttore de “L’identità”, che ha voluto soffermarsi sul fatto che “La comunità gay non ha impedito di scrivere né di vendere nulla ma le uniche censure che sono arrivate al generale sono state da parte del suo mondo, dal Ministro della Difesa e dall’esercito, non certo da liberali e da chi si batte per la libertà di espressione”.  “Sono contento di sentire una collega intelligente come Hoara che si batte a favore della libertà di espressione”, ha continuato Cerno, e poi ha concluso con una frecciatina morale piuttosto diretta: “Anche perché le domando se le stesse parole le potrebbe dire al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che quando fu eletto la prima volta tolse dalle biblioteche tutti i libri che trattavano la tematica gender”.

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