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In Onda, rissa tra Alemanno e Falcone su Vannacci: "Ma dove ha studiato?"

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Uno scontro accesissimo quello tra Gianni Alemanno, già sindaco di Roma, e la giurista Anna Falcone. Il tema del contendere nella puntata di lunedì 21 agosto di In Onda, su La7, è il caso legato al libro del generale Roberto Vannacci, il militare destituito dalla guida dell'istituto geografico militare di Firenze per le polemiche sul suo libro "Il mondo al contrario", contenente posizioni ritenute da più parti razziste e omofobe. 

Falcone afferma che le frasi sugli omosessuali e su Paola Egonu contenute nel libro sono "imbarazzanti non solo per il ruolo e dell'autore del libro, che mette in imbarazzo tutte le forze armate, ma per il fatto che lui rappresenti la forza in uno stato di diritto, che non è a servizio della maggioranza". Insomma, la giurista afferma che i diritti fondamentali vanno garantiti a tutti, ed è "a dir poco imbarazzante ascoltare alcuni esponenti della maggioranza invocare addirittura la Costituzione per giustificare l'ingiustificabile, per cercare di mettere una pezza e di fronte a delle esternazioni che sono ben oltre l'hate speech", i discorsi d'odio. 

 

Analisi a cui Alemanno si oppone fermamente e ribatte alla giurista citando il codice. "II tema è che l'articolo 1472 dell'ordinamento militare dice che i militari hanno diritto di esprimere il loro pensiero salvo che non rivelino segreti d'ufficio, quindi il generale Vannacci può esprimere il suo pensiero", afferma l'ex ministro dell'Agricoltura nella trasmissione condotta da Marianna Aprile e Luca Telese. A prescindere dai contenuti del libro, giudicato da Alemanno molto "rozzo", c'è il fatto che il generale "è stato destituito dal suo incarico su iniziativa del ministro Guido Crosetto senza neppure un giudizio militare e sulla base di un tweet che il ministro ha scritto senza aver letto il libro e sulla base di una demonizzazione impressionante", argomenta Alemanno che ricorda il lungo curriculum militare di Vannacci. 

 

Finita qui? Neanche per sogno. Falcone contesta ad Alemanno che citare un articolo del codice militare è scorretto, perché la Costituzione tutela i diritti fondamentali che non possono essere derogati da norme subalterne. Alemanno a quel punto ricorda che tra questi c'è la libertà di espressione, e si scatena lo scontro più duro. "Scandaloso", afferma Falcone, con l'interlocutore che si chiede: "Siamo alla follia, ma dove ha studiato giurisprudenza questa signora?". Le posizioni sono inconciliabili, e non c'è più tempo per proseguire oltre. 

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