Stoccata
Lino Banfi, Facebook lo censura e lui sbotta contro Zuckerberg
Ora Lino Banfi è "inca***to" per davvero con Mark Zuckerberg, Mr. Facebook. Il motivo è semplice: la chiusura su Facebook del gruppo "Noi che amiamo Lino Banfi official" ha fatto irritare tutti. I fan chiedono il ritorno online del gruppo. In campo scende Lino Banfi in persona, che scrive una lettera al Corriere della Sera dopo aver saputo che il gruppo a lui dedicato è stato chiuso per un linguaggio che sarebbe stato troppo "volgare". Tutto a detta degli americani. "Ma come si permette 'sto arcimiliardario maledetto che chi che**o lo conosce? - scrive Banfi. Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo!".
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E poi continua: "Da circa sette anni esiste un gruppo Facebook ideato e coordinato da Calogero Vignera. E sono davvero tante le persone di tre generazioni e di inizio di una quarta, che fanno e pubblicano cose bellissime in mio onore e cosa succede? Si iscrivono decine di migliaia di fan di tutte le età e zac, arriva il signor Zuckerberg che ordina ai suoi algoritmi italiani: 'Chiudete subito Banfi!".
Il "linguaggio banfiota "è caratterizzato da parole che oggi sono entrate nel modo di parlare di tutti: "Porca pu**ena, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo". Così Facebook, che purtroppo spesso è teatro di vere e proprie campagne d'odio, decide di censurare una parte della commedia italiana. Perché Lino, il grande Lino, è l'interprete più alto di quegli anni. Come dimenticare Lino Banfi/Oronzo Canà nel film "L'allenatore nel pallone", che ancora oggi conquista tutti i più giovani.
"Ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi che**o lo conosce?", tuona Lino." Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHE**O! CHEPO DI CHE**O! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! PORCA P***ÉNA per tre volte e, dulcis in fundo: MI SONO ROTTO LE PE**E. E adesso fatemi pure arrestare".