Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Segre-Seymandi? "Lui è stato geniale", Bernardini De Pace spiazza tutti

  • a
  • a
  • a

Una presa di posizione e un "parere legale" che faranno discutere quelli di Annamaria Bernardini De Pace, esperta di diritto di famiglia e avvocato matrimonialista più famoso d'Italia. Il tema naturalmente è il discorso con cui Massimo Segre, banchiere noto della Torino bene, ha fatto saltare il matrimonio con Cristina Seymandi alla fine della festa di fidanzamento, accusandola di tradimenti davanti agli ospiti impietriti. La storia, grazie al video che immortala l'uomo che legge il suo discorso davanti alla compagna immobile, ha diviso l'Italia tra chi pensa che sia stata una giusta vendetta e chi una vera e propria violenza. "Sono sconcertata dal fatto che le donne siano indignate dal comportamento di un compagno che stava per sposare la compagna e che ha dichiarato davanti agli amici che lei l’aveva tradita", commenta Bernardini De Pace in un video pubblicato sul sito di Nicola Porro. Insomma, nessuna violenza perché "la cosa vergognosa è tradire un uomo che ti vuole sposare e sposarlo anche se si è tradito", afferma dicendosi indignata per le tante donne, "giornaliste di firme più o meno femministe", che hanno accusato Segre e difeso Seymandi. 

 

L'avvocato si spinge oltre, affermando che "quest’uomo", ossia Segre, "è stato geniale perché ha fatto una sceneggiatura coraggiosa, intelligente, capace, col dolore dell’uomo innamorato e ferito", una sceneggiatura degna di Pietro Germi. Ma perché lo ha fatto? Forse perché era "terrorizzato dal fatto che i racconti di lei non sarebbero stati veritieri", ipotizza l'esperta. Certo, la questione fondamentale è se è tutto vero: "Non credo, ma magari siamo stati tutti coinvolti in un gioco dall’uno e dall’altro. Non lo sappiamo. Però se tutto fosse vero è giusto che una donna tradisca, si senta lesa nella reputazione, se la reputazione se l’è lesa da sola nel momento in cui ha tradito?", ragiona Bernardini De Pace.

 

In questi giorni alcuni hanno fatto notare come la convivenza non preveda l'obbligo legale di fedeltà, come il matrimonio. Ma in questo caso "non conta più", quando "c’è un rapporto si pretende il rispetto della fiducia dell’altro". In sintesi, "se lui ha detto la verità, chi è che si può lamentare?". L'avvocato dà anche un consiglio a Seymandi: "Lei impietrita com’era nell’ascoltarlo, spero che abbia capito che non è il caso di fare cause, anche se le può fare. Potrebbe avanzare una causa per bullismo, una causa per diffamazione, ma secondo me la sua reputazione era già messa prima in discussione e quindi anche una causa civile per lesione della reputazione non sarebbe il caso di farla". Meglio il silenzio. 

 

Dai blog