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Salario minimo, Cacciari travolge la sinistra: fissarlo per legge "ridicolo e patetico"

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È la vigilia dell'incontro tra la premier Giorgia Meloni e le opposizioni sul salario minimo e tra gli ospiti di In Onda estate, il programma condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7, giovedì 10 agosto c'è il professor Massimo Cacciari. Il quale parte in quarta: "Pensare di poter stabilire i livelli salariali da parte dello Stato o che una politica dei governi possa stabilirli è ridicolo, patetico. I livelli salariali si sono sempre stabiliti con la contrattazione tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali e l'amministrazione pubblica", afferma il filosofo ed ex sindaco di Venezia. Semmai il problema è lo stato in cui "sono ridotte le organizzazioni sindacali". Insomma, fissare per legge un salario minimo è impensabile, afferma smontando la retorica del Pd di Elly Schlein e del Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. 

 

A regolare queste dinamiche sono rapporti di forza, spiega Cacciari, che negli ultimi anni sono diventati tutti a favore dei datori di lavoro. "Di cosa stiamo parlando? Sono palliativi". Il filosofo poi spiega come lo sviluppo tecnologico porterà all'estinzione di intere professioni, questo sì che deve essere un ambito in cui i governi devono intervenire perché sarà un "cambiamento epocale". Sul salario minimo il governo può metterci solo una "pezzetta", spiega il filosofo. 

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