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Meloni tassa le banche, sinistri in tilt. Acrobazia di Massini: "Cosa me ne batte..."

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La scelta del governo di Giorgia Meloni di tassare gli extraprofitti delle banche manda in tilt la sinistra e i critici a prescindere dell'esecutivo. La mossa alla "Robin Hood" che mira a togliere ai ricchi per aiutare chi è più in difficoltà è al centro della puntata di martedì 8 agosto di In Onda, su La7. Tra gli ospiti c'è Stefano Massini, scrittore e drammaturgo italiano, noto al pubblico tv per i suoi monologhi - spesso e volentieri contro il centrodestra - a PiazzaPulita, il programma condotto da Corrado Formigli sempre a La7. "Se gli extraprofitti vengono tassati a favore di coloro che devono attivare un mutuo per la prima casa o per sostenere le fasce più deboli è chiaro che io sono soltanto favorevole", afferma l'uomo di teatro. Discorso chiuso? Neanche per sogno. Pur di dare addosso al governo, inizia una lunga acrobazia retorica. 

 

"Da un lato però mi fa ridere, perché questo Robin Hood che arriva e che toglie i soldi ai ricchi per dare ai poveri è lo stesso Robin Hood che non sta salvando i poveri, e sta precarizzando molto il lavoro", afferma Massini. Lo scrittore argomenta che il governo ha "nel suo diciamo repertorio politico, morale, etico se non addirittura culturale, la famiglia" e il sostegno della natalità. Cosa c'entra? Massini alla fine ci arriva: "Come fai a non renderti conto che le persone fra i 20 e i 30 anni, che ti aspetti che mettano su famiglia, non lo faranno se sono precari sul lavoro e fino a quando non avranno un contratto a tempo indeterminato? Fino a quando i giovani dovranno andare in banca con  papà e mamma che garantiscono per lui se vuole prendere un mutuo, come fanno a mettere su famiglia?". 

 

"Cosa cavolo me ne batte che tu faccia il prelievo alle banche se poi il tuo mantra dal punto di vista politico è la precarizzazione del mercato del lavoro?", è la domanda retorica dello scrittore. Peccato che gli ultimi dati dell'Inps, citati dal Corriere della sera, dicano il contrario, ossia che nel 2023 le nuove attivazioni di contratti a tempo indeterminato siano crescite del 30 per cento...

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