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Conte fa "poveraccismo", Gasparri senza freni sul leader M5s orfano del Reddito

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Il Movimento 5 stelle è sulle barricate per la rimodulazione del reddito di cittadinanza decisa dal governo. Per molti esponenti della maggioranza il suo leader Giuseppe Conte soffia sul fuoco delle preteste viste in questi giorni, soprattutto a Napoli e in altre città del Sud. A riservare parole al vetriolo sul capo politico grillino è Maurizio Gasparri, intervistato nel Notiziario di Andrea Billau a Radio Radicale. Il senatore di Forza Italia ricorre anche a un curioso neologismo, "poveraccismo", censito tra l'altro dalla Treccani qualche anno fa. 

 

Si parla delle differenze tra Pd e M5s su salario minimo e reddito di cittadinanza, ma Gasparri sorvola su Elly Schlein e compagni per concentrarsi sull'ex "avvocato del popolo" e sulla volontà di fomentare le piazze contro il governo di Giorgia Meloni: "Conte è un poveraccio, appartiene al poveraccismo, un termine così, un po' inventato..." afferma Gasparri che sottolinea certi tratti tipici, a suo dire, del capo politico dei 5Stelle: "Fa discorsi astrusi, col ciuffetto, il naso da Pinocchio, il fazzoletto... Viene e annuncia rivolte sociali che per fortuna non si verificano perché indette da un personaggio" così. 

 

Il senatore azzurro cita poi Piero Sansonetti, direttore de L'Unità: "Sostiene che Conte non esista, come boutade. Purtroppo esiste, sarebbe meglio che non esistesse, per lui perché fa figuracce". Un attacco frontale, che coinvolge anche Beppe Grillo: "Non mi pare che ci sia questo clima di rivolta sociale ma è pericoloso aizzare le persone. Bisogna migliorare e rendere rapido il meccanismo di tutela di chi ha bisogno ma queste sembrano più delle caricature, come Grillo". Per Gasparri il fondatore del Movimento 5Stelle "che faceva il comico, ha tentato la sortita politica, ha avuto un successo immeritato e un fallimento prevedibile. Quindi questi vanno studiati come fenomeno sociologico e di decadenza della politica". 

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