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Concita De Gregorio, "immagine atroce". Nicoletti inchioda la doppia morale

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L'intemerata di Concita De Gregorio sulle colonne di Repubblica contro gli influencer "decerebrati", partita sullo slancio del caso dei tedeschi che hanno distrutto una statua per fare un video in una villa di Viggiù, ha incontrato molte critiche per alcune espressioni usate dalla giornalista. Sui social molti hanno fatto notare come in alcuni casi si cammini sulle uova per rispettare i canoni del politicamente corretto, in altri che riguardano deficit cognitivi certi freni non vengano attivati. L'attacco più duro arriva da Gianluca Nicoletti, giornalista e conduttore radiofonico, nonché padre di un ragazzo autistico. In un articolo pubblicato sul sito pernoiautistici.com, Nicoletti riporta la frase che lo ha amareggiato di più: “Allora dunque ci sono questi cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo – non è mica colpa loro, ce l’hanno –  e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di followers, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità”, scrive De Gregorio sugli influencer in questione. 

 

"È  stata una fitta al cuore per, come per ogni altro genitore di un figlio con un serio deficit cognitivo" afferma Nicoletti. Nell'articolo "lo stato che accomuna i nostri ragazzi è usato con disprezzo e scherno per definire i giovani influencer tedeschi, sicuramente maleducati e  viziati, che per farsi un selfie nella fontana di una villa a Viggiù hanno rotto una statua. I ragazzi come Tommy possono essere turbolenti o svampiti ma non sono vandali". Sorprende che a usare certe parole sia "una mia collega gentile e sensibile, da sempre testimone di tutte le possibili battaglie a difesa di ogni fragilità e diritto civile". Lo scrittore e giornalista parla di "discriminazione abilista”, e si dice dispiaciuto "di dare l’impressione di voler alimentare una di quelle tristissime dispute pubbliche tra giornalisti (tra l’altro  Concita e io lavoriamo per lo stesso gruppo). Però siccome non ho mai fatto passare leggerezze simili ad alcun collega, non posso per onestà verso mio figlio Tommy e i tanti come lui fare finta di non aver letto".

 

Nicoletti sottolinea poi un passaggio in particolare, "quello meno gradevole in assoluto. L’immagine di un insegnante che dice al ragazzo con deficit psichico 'sillabiamo però pulisciti prima la bocca' è veramente atroce. I nostri ragazzi possono anche sbavare, possono avere difficoltà nel parlare, nel leggere, queste sono le conseguenze dei loro cervelli fuori standard. E allora? Bavoso si può dire, cicciona guai?", afferma sottolineando certe dinamiche del politicamente corretto. 

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