Salario minimo, Senaldi è sicuro: "Il governo ci metterà le mani". Ecco perché
Tensione in Commissione Bilancio tra Governo e opposizioni sul ddl sul salario minimo. Se ne riparlerà chiaramente a settembre, ma c’è già il no dell’Esecutivo all’articolo 7 del testo delle minoranze. Una norma cruciale perché prevede il contributo dello Stato agli imprenditori che adeguano il salario ai 9 euro previsti dalla legge. La questione è stata argomento di dibattito a Controcorrente, il programma di politica e di attualità condotto da Veronica Gentili. Il condirettore di Libero è intervenuto sull'argomento, assicurando che, secondo la sua opinione, il salario minimo è una priorità anche per Giorgia Meloni.
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Le opposizioni danno battaglia sul salario minimo, dopo che la Camera ha approvato la questione sospensiva relativa alla proposta di legge, rinviando il confronto di due mesi, e annunciano una raccolta firme. Due riforme, quella sul salario minimo e quella sull’autonomia, che il governo fa slittare all’autunno. Una strategia che è stata messa nel mirino delle forze politiche di opposizione, che a loro volta hanno accusato l’esecutivo, soprattutto nel primo caso, di non voler affrontare dossier che hanno ricadute dirette sulla vita delle persone, e che per questo dovrebbero avere la priorità.
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Pietro Senaldi, nel corso dell'ultima puntata di Controcorrente, ha detto: "Secondo me non è pensabile andare avanti a governare cinque anni e dire che va bene che uno venga retribuito quattro o cinque euro all'ora. Quindi io credo che il governo ci metterà le mani sul salario minimo". Poi il condirettore di Libero ha spiegato meglio: "Penso che la questione sia politica. Il governo sta cercando una via per arrivare a un risultato in modo che non se lo intesti l'opposizione". Quindi ha concluso: "Credo che questo sia il punto. Io non voglio, non credo sia possibile governare un Paese e lasciare gli stipendi così bassi".