In Onda, Patrick Zaki inizia il giro delle tv: "Perché ho rifiutato il volo di Stato"
Inizia la campagna per i salotti tv di Patrick Zaki, l'attivista egiziano che studiava a Bologna e che ha ottenuto la grazia dal suo Paese, dove era stato condannato per alcuni articoli sui cristiani copti, grazie all'impegno del governo di Giorgia Meloni e del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Che Zaki si premura di non citare nei ringraziamenti all'inizio della prima ospitata tv a In Onda, il programma di La7 condotto giovedì 27 luglio da Marianna Aprile e Luca Telese.
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"Grazie all'Italia, è per voi che sono qui oggi" ha detto l'attivista che ha spiegato che "i media si sono concentrati sul mio caso dal primo giorno e questo ovviamente ha cambiato le sorti. Sono qui oggi grazie alle persone di Bologna, grazie ai cittadini italiani, grazie ai media italiani che hanno preso la mia storia a cuore in maniera seria". Insomma, la stampa prima di tutto: "Loro hanno dovuto davvero avuto un ruolo importante. Grazie a tutti perché io sono stato messo in prigione per un articolo pubblicato sulla situazione del mio paese. Quindi grazie a tutte le persone che mi hanno aiutato durante il periodo" in carcere.
Il compagno Zaki rifiuta la politica ma ne è già dentro
Zaki ha poi spiegato che ha rifiutato il volo di Stato per tornare in Italia offerto dal governo italiano perché "un attivista deve rimanere indipendente". "Sono egiziano"; ha aggiunto, "e non volevo che gli italiani pagassero con le loro tasse" il rientro in Italia.