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Meghan Markle, “Finge persino di…”. L'accusa più grave, declino inarrestabile

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Bufera, ancora, su Meghan Markle. L’attrice e consorte del principe Harry continua a far parlare di sé. Persino dagli Stati Uniti, il locus amoenus nel quale la coppia risiede dopo aver annunciato la volontà di ritirarsi dagli incarichi pubblici della famiglia reale, piovono sonore critiche. A riportarle è il Corriere della Sera di oggi, che riferisce il malcontento di opinione pubblica e stampa verso i duchi di Sussex, ricostruendo dal principio la frattura consumata con la famiglia reale, che ha portato, nel gennaio 2020, al cosiddetto Megxit. Partendo dal 19 maggio 2018, il giorno del matrimonio con Harry, l’ingresso nella famiglia reale britannica di un’altra americana (in questo caso, un’afroamericana, di madre), oltre ottant’anni dopo che l’amore per la divorziata Wallis Simpson portò Edoardo VIII a rinunciare alla corona.

 

 

Da lì in poi le accuse di razzismo a membri della famiglia reale, una serie Netflix nella quale i Windsor vengono bersagliati di critiche, l’autobiografia di Harry, molto dura verso i famigliari e verso il futuro re William portano all’epilogo che conosciamo. L’8 gennaio 2020 su Instagram i duchi di Sussex annunciano la loro decisione di «fare un passo indietro da membri senior della famiglia reale britannica, dividere il proprio tempo tra Regno Unito e Nord America, e diventare finanziariamente indipendenti». Segue l’”esilio” in California, patria di Meghan e luogo nel quale la madre di Harry, lady Diana, è venerata e amata. La scrittrice femminista Camille Paglia, in un saggio del’92 che fece storia, “Diana la cacciatrice”, aveva portato il culto della straordinaria figura di Lady D anche negli States. Niente a che vedere con Meghan, accusata non solo dai tabloid inglesi, ma bersaglio anche negli Usa. La femminista australiana Germaine Greer, si è addirittura chiesta pubblicamente se l’attrice «finga di amare Harry». Anche commentatori black come Alicia Montgomery definiscono «preoccupante» e «irritante» la sorpresa della duchessa davanti alla scoperta che vi sia del razzismo istituzionale nella Casa reale britannica.

 

 

I sondaggi danno la popolarità dei duchi in caduta libera: Spotify ha cancellato il loro contratto multimilionario perché i reali non hanno «raggiunto il benchmark di produttività», non si ha idea di come onoreranno il contratto da cento milioni con Netflix e molti marchi non vogliono essere associati a loro. Sicuramente, un epilogo molto diverso da quello che immaginavano quell’8 gennaio 2020 quando hanno scelto di lasciare la casa madre.

 

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