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Alessandro Sallusti annienta Patrick Zaki: “Come Soumahoro, è un para**lo”
Alessandro Sallusti va all’attacco di Patrick Zaki. Il ricercatore è tornato in Italia dopo aver ricevuto la grazia in Egitto, ma si è aperta un’aspra polemica per il suo comportamenti nei confronti del governo Meloni e la scelta di rinunciare al volo di Stato. Il direttore di Libero è stato ospite della rassegna “Gli Incontri del Principe", al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, e si è espresso così sull’argomento: “A me piace l’idea che Zaki si senta un uomo libero e che, dal suo punto di vista, non debba ringraziare qualcuno. Ma non capisco perché un uomo libero non debba essere anche riconoscente, la riconoscenza non è inconciliabile con l’essere libero. Quando era nel carcere egiziano non si poneva il problema di chiedere aiuto al governo italiano. Quando aveva bisogno, il governo italiano era importante, ora che non ne ha bisogno, gli fa un po’ schifo. Per me è semplicemente un parac*lo, lo paragono a Aboubakar Soumahoro”.
“I casi La Russa e Santanchè - continua Sallusti - non minano la credibilità del governo perché sono questioni che riguardano la vita privata. Non hanno a che fare con la politica. Nel caso Santanchè, non penso che un avviso di garanzia debba comportare le dimissioni. Spesso l’avviso di garanzia è stato usato per scopi politici ed è giusto non cadere nel trabocchetto. Se sarà rinviata a giudizio si porrà un problema politico”. L’ultimo tema toccato da Sallusti è quello dell’eredità politica di Silvio Berlusconi: “Marina Berlusconi ha sempre sostenuto di non volere il ruolo di guida di Forza Italia e forse non è nelle sue corde. Fino a ieri avrei detto neppure Pier Silvio Berlusconi. Ora credo che si stia interrogando se fra le tante eredità di cui deve farsi carico ci sia anche quella politica. Non penso che scenda in politica a breve, però non escluderei che possa essere interessato a rilevare anche quel tipo di eredità”.