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Paolo Mieli è netto: "La non corrente di Bonaccini è pietosa". Pd spianato

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A In onda, il seguito programma di politica e di attualità di La7, il giornalista Paolo Mieli commenta le ultime vicende che stanno agitando il Partito Democratico. È nata a Cesena "Energia popolare", la "non" corrente di Stefano Bonaccini o, come la definisce lui, l’area culturale per "dare un contributo di idee al Pd". Intanto la segretaria Elly Schlein ha fatto fuori Gianni Cuperlo e lo ha sostituito al vertice della fondazione Pd con Nicola Zingaretti. Sono questi i fatti a partire dai quali il saggista Mieli ha cercato di fare il punto della situazione nel corso della puntata di venerdì 21 luglio. La scelta del presidente della regione Emilia-Romagna per Mieli è "pietosa". E a un anno dalla caduta del governo Draghi il giornalista non ha dubbi: è il presidente del Consiglio Giorgia Meloni l'unica alleata dell'ex premier e banchiere.

 

 

"Nel giorno in cui, nel Pd, chiameranno corrente una corrente, quello sarà un giorno per loro importante come la rivoluzione d'ottobre. Hanno le correnti e le chiamano aree, sensibilità, ma è ridicolo, penoso": con nettezza di parole Paolo Mieli boccia e critica la scelta di Bonaccini di creare "Energia popolare". Stando a quanto affermato dal giornalista, il governo Meloni segue le tracce dell'operato di Mario Draghi: "È passato un anno dalla caduta di Draghi e Giorgia Meloni ha preso le stesse posizioni di politica internazionale di Draghi, le stesse posizioni economiche di Draghi. L'unica cosa che ha fatto differente da Mario Draghi, in modo anche pasticciato, è la questione di giustizia. Ve ne occuperete tutta l'estate perché è il nostro divertissement. Siamo costretti a occuparcene perché altrimenti è un seguito di una cosa che morì un anno fa".

 

 

"Draghi ebbe come vero amico, all'interno della maggioranza, Enrico Letta. È un partito confuso. L'ho detto tante volte, a me Elly Schlein piace. Penso che sia una candidata vincente. Prenderà un grande risultato. Non vincerà rispetto al centrodestra. Va detto che quel partito tutte le stupidaggini che può fare le fa", così Mieli affonda la sinistra. Poi conclude: "Oggi ho visto che avrebbero cambiato Cuperlo, che è un personaggio colto, stimato, con Zingaretti, che è un personaggio nobilissimo, ma si capisce che è un'operazione da corrente. Meloni è stata coerente, è filocentrale, filoeuropea. È l'unica alleata di Draghi". 

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