Fabrizio Corona, spunta "l'agenda interessante": cosa contiene e qual è il rischio
Fabrizio Corona è tornato al centro delle cronache giudiziarie. Il motivo? L'ex fotografo dei vip è indagato nell'inchiesta sulla fuga di notizie e falso scoop sull'arresto di Matteo Messina Denaro. Come riporta il Corriere della Sera, l'indagine è piombata sulla vita dell'ex re dei paparazzi proprio quando gli mancavano solamente due mesi alla fine dell'affidamento terapeutico in detenzione domiciliare, ottenuto per curarsi dai disturbi psichiatrici. Cosa rischia Corona? Il blitz dei carabinieri alle tre di mattina nell'abitazione milanese dell'imprenditore cambia ogni scenario.
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Fabrizio Corona è stato iscritto nel registro degli indagati per la vicenda che ha portato all'arresto di un politico e un carabiniere di Mazara del Vallo, accusati di aver cercato di offrire al fotografo dei vip file riservati sulla cattura di Messina Denaro. Secondo l’accusa, Corona avrebbe messo in contatto il maresciallo Luigi Pirollo e il consigliere di Mazara del Vallo Giorgio Randazzo con il direttore di MowMag Moreno Pisto che, però, ha dichiarato ai magistrati che l'imprenditore era favorevole alla denuncia. Cosa viene contestato all'ex re dei paparazzi? Il reato di tentata ricettazione. Queste le parole del legale di Corona: "È un’ipotesi che definire una fantasia è un eufemismo".
"Uno scoop pazzesco". Cosa diceva Corona sui file riservati di Messina Denaro
Il quotidiano aggiunge un altro tassello. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta, l’avvocata Cristina Morrone l'ha convinto a calmarsi per evitare un eccesso d’ira. Pisto, a cui avrebbero dovuto vendere lo scoop, prende le parti di Corona: "Io so che quando gli ho annunciato le mie intenzioni mi ha detto che facevo bene a dire la verità". Secondo il direttore di MowMag, la trattativa sarebbe durata poco. "Poi abbiamo continuato ad avere contatti con Randazzo (il consigliere comunale coinvolto nella vicenda ndr) per capire dove volesse andare a parare. E comunque l’agenda inserita nei file che avremmo dovuto acquistare pareva interessante", ha aggiunto. Pisto si riferisce alla rubrica sequestrata dal Ros dopo l’arresto di Messina Denaro, che conteneva al suo interno nomi di "persone che contano". Dalle indagini è venuto fuori che l’agenda apparteneva al geometra Andrea Bonafede, cioè l’uomo che ha prestato l’identità al boss.