Testamento Berlusconi, l'eredità scatena l'invidia sociale della sinistra
Il testamento di Silvio Berlusconi ha da giorni dato voce a critiche, pettegolezzi e una buona dose di invidia culminata nella fantasiosa richiesta di tassazioni punitive sull’eredità che ha previsto anche un lascito di 100 milioni a testa per Marta Fascina e Paolo Berlusconi e di 30 milioni per Marcello Dell’Utri. D’altronde, il successo e la ricchezza da sempre attirano invidia e astio nei confronti di chi le ha raggiunte. In un libro di Helmut Schoeck - ricorda Il Riformista - che non a caso si intitola “L’invidia e la società”, si parla proprio delle tassazioni punitive sui patrimoni dei soggetti benestanti. Il libro, risalente agli anni Settanta e scritto da un sociologo illuminato, ebbe però la colpa di rappresentare lo schieramento politico “sbagliato” e per questo motivo venne deriso da una certa sinistra cadendo nel dimenticatoio.
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Proprio come il tema del libro di Schoeck, le notizie sulla ricca eredità del Cavaliere, hanno fatto scatenare invidiosi e oppositori che hanno invocato pesanti tassazioni sul patrimonio. Per quale motivo? Avversione verso Berlusconi e invidia? In un mondo in cui la ricchezza è percepita come una rapina organizzata e il successo è una colpa, può darsi. In effetti nel corso della storia ci sono stati moltissimi casi di “invidia sociale” verso chi ce l’ha fatta, e proprio per questo motivo le persone prese di mira sono state messe al bando e derise, come il già citato libro di Helmut Schoeck ricordato dal quotidiano diretto da Matteo Renzi.
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