Senza freni
Zaki, Senaldi a valanga: "Lui un furbacchione. La sinistra? Meloni in sole 24 ore..."
Patrick Zaki ha ricevuto la grazia dal presidente egiziano Al-Sisi. La notizia è arrivata a un solo giorno di distanza dalla condanna a tre anni, decisa dal Tribunale di Mansoura con l'accusa di aver diffuso notizie false. La sentenza, arrivata dopo un'infinita serie di rinvii, non era appellabile e l'attivista era stato subito trattenuto dalle autorità e portato via dall'aula. La concessione della grazia, per Pietro Senaldi, è piena dimostrazione dell'ottimo operato del governo Meloni che, a differenza della sinistra, preferisce i fatti alle parole.
Attraverso un video pubblicato sui profili ufficiali di Libero, il condirettore del quotidiano, ha commentato a caldo la notizia che portato oggi gran parte dell'Italia a festeggiare. "Il presidente egiziano, Al-Sisi, ha graziato Patrick Zaki, lo studente egiziano che era stato a Bologna, all'università di Bologna per qualche tempo. E chi se ne importa, verrebbe da chiedersi alla maggioranza, è una vicenda egiziana che si è conclusa. Però, in realtà, non è proprio così", ha premesso Senaldi.
Poi il condirettore di Libero ha continuato: "Zaki è un furbacchione e quando ha capito di avere la malaparata, anziché chiedere aiuto agli egiziani, che se ne fregavano di lui, ha chiesto aiuto agli italiani. Allora la sinistra si è dimenata per tre anni, voleva addirittura dargli la cittadinanza e non ha ottenuto assolutamente nulla". Durissimo l'affondo alla sinistra: "Quando ieri è stato condannato definitivamente, la sinistra, che per tre anni non ha ottenuto nulla, ha detto al governo Meloni 'Beh, insomma, devi far qualcosa, è un'indecenza. Tu hai rapporti con l'Egitto'. Come se prima i governi del Pd non li intrattenessero".
Poi l'elogio al premier: "Bene, detto fatto in 24 ore è arrivata la grazia, che è una grande vittoria di Meloni. Ora vorrei sapere se tutti quelli che l'hanno accusata, adesso ringrazieranno il merito. Se Boldrini, Schlein e vari opinionisti e progressisti diranno 'Però Meloni è riuscita dove noi non siamo riusciti'. Dubito che accadrà. Cosa è successo? Niente, è successo semplicemente che l'Italia di Meloni, per il Medi Oriente, è più credibile dell'Italia di Renzi, di Gentiloni, alla fine anche dell'Italia di Draghi che non avevano ottenuto nulla né per Regeni né per Zaki né se si fossero impegnati per qualsiasi altra cosa".
"Perché è una questione di politica estera. L'Italia del Pd è a ruota dell'Unione europea, è ritenuta dall'Egitto un Paese da barzellette, da prendere in giro. Questo benedetto piano Mattei, che ancora non è partito ma partirà, le missioni di Meloni a Tunisi, sbeffeggiate dalla sinistra, hanno ottenuto almeno il risultato di salvare la pelle a Zaki. Forse c'è qualcuno che deve prendere lezioni di politica estera", ha concluso il condirettore di Libero.