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Marina Berlusconi, perché è andata su tutte le furie: il retroscena

Luca De Lellis
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La telenovela della famiglia Berlusconi, dalla morte del Cavaliere, si è arricchita di un’altra questione spinosa che ha acceso il dibattito politico: la “persecuzione di Silvio che non ha il pudore di fermarsi neanche dopo la sua scomparsa”. Così la primogenita Marina ha apostrofato le indagini della procura di Firenze sul coinvolgimento del padre nelle stragi mafiose del 1993 nella lettera pubblicata da Il Giornale, in particolare dopo la notizia della perquisizione dell’abitazione del destinatario del maxi-lascito da 30 milioni, Marcello Dell’Utri (altri 100 milioni a testa spettano a Marta Fascina e allo zio Paolo Berlusconi). Secondo quanto raccontato dal retroscena di Repubblica, Marina Berlusconi avrebbe aspettato il congresso di “incoronazione” di Antonio Tajani come leader di Forza Italia, ottenuta con il via libera di tutta la prole del suo predecessore. Ma sarebbe anche rimasta parecchio indispettita dalla mancata difesa di Silvio attraverso una presa di posizione contro i magistrati in quella sede.

 

 

Un ulteriore colpo basso per Marina è rappresentato anche dal ricorso in Cassazione dei pm milanesi contro le assoluzioni del Cavaliere per il processo Ruby ter, che ha riaperto un caso ormai rinchiuso nel cassetto dei brutti ricordi. Insomma, Marina ha voluto imprimere una svolta, rammentando non solo al “suo” partito, ma a tutto il governo che la riforma della giustizia non va accantonata in un angolo. Anzi, sarebbe dal suo punto di vista cruciale per non cadere nelle stesse trappole del padre. “Ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità?”. Al contrario, “la Procura di Firenze ha ripreso imperterrita la caccia a Berlusconi con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai”, ha avvertito la 56enne erede di maggioranza (insieme a Pier Silvio) dell’impero Fininvest.

 

 

Appunto, Fininvest. Il quotidiano, a firma di Francesco Manacorda, ha riportato che lo sfogo di Marina nei confronti della magistratura non condurrà necessariamente a un suo ingresso nel mondo politico. Anzi, in questo momento lei sarebbe più concentrata che mai nella gestione di Mondadori e di Mediaset, aziende delle quali è presidente. La difesa dell’eredità del padre, oltre che dall’ipotesi di impugnazione del testamento finora sempre smentita, passa anche dalla difesa dell’impero economico costruito dal padre.

 

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