Il caso
Pupo in Bielorussia. "Si può essere neutri?": la frase che scatena la bufera
Pupo lo scorso maggio doveva essere l’ospite d’onore al Festival patriottico del Cremlino “Strada verso Jalta”, ma dopo le polemiche diede forfait. Questa volta, però, il cantante non ci ripensa: rappresenterà l’Italia al Festival Slavjanskij Bazaar di Vitebsk, in Bielorussia. La decisione di Enzo Ghinazzi, autore di successi amati soprattutto nell'est Europa, ha scatenato le polemiche, soprattutto sul web. Il motivo? L'evento è particolarmente amato dal leader bielorusso Aleksandr Lukashenko.
Proprio Aleksandr Lukashenko ha infatti aperto le danze. Come si legge sul sito ufficiale della kermesse, Lukashenko "è salito sul leggendario palcoscenico dell’Anfiteatro estivo, che da tempo aveva preso sotto il suo patrocinio" ed è stato è "stato accolto calorosamente da un pubblico tutto esaurito". La decisione di partecipare all'evento presa da Pupo ha innescato uno tsunami di critiche. Gli utenti, su Twitter, si sono indignati. "Che schifo, non si smentisce mai" o "Ma non ti versogni" si legge su Twitter.
La scelta di selezionare dei giovani musicisti in Bielorussia è stata però dal cantante rivendicata. Il diretto interessato si è subito difeso: “Sono qui gratis e solo per fare il mio lavoro: sono qui perché sono un uomo libero", ha detto. In un'intervista a Quotidiano Nazionale, Ghinazzi ha spiegato: "È un festival alla stregua di Sanremo, ha 35 anni di vita, è la terza volta che partecipo come ospite internazionale. Una gara tra giovani cantanti di mezzo mondo. Mi trovo a fare il mio mestiere di cantante e musicista. Una pura scelta professionale. Lo farei anche per Sanremo, ove mi invitassero", Quindi la frase incriminata: "Non sta a me prendere parte politica. Devo la mia popolarità agli ucraini, ai russi, ai bielorussi... si può essere neutri?".