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Riforma giustizia, Zangrillo si schiera con Nordio: "Irrinunciabile"

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La tensione fra il ministro della Giustizia e i magistrati non si allenta. Anche all'interno della maggioranza crescono le divisioni sul concorso esterno alla mafia: il vicepremier Antonio Tajani si è schierato con Carlo Nordio, che auspica una revisione del reato, ma per l'altro vicepremier Matteo Salvini e per il sottosegretario Alfredo Mantovano mettere mano alla norma "non è una priorità". Per ora, comunque, il Guardasigilli sembra attento a un'altra proposta. "Probabilmente porteremo la proposta della separazione delle carriere nella prossima riunione di maggioranza. Spero che si inizi nel più breve tempo possibile", ha detto Nordio. A Controcorrente, il programma di approfondimento giornalistico di Rete 4, la riforma della giustizia è stata al centro del dibattito. 

 

 

A intervenire nel corso della puntata di venerdì 14 luglio, appoggiando pienamente la riforma proposta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stato Paolo Zangrillo. "La riforma della giustizia, io ritengo abbia ragione il ministro Nordio, è irrinunciabile": così, con nettezza, ha esordito il ministro per la pubblica amministrazione. "Il nostro sistema di giustizia è un sistema di giustizia che funziona male", ha continuato Zangrillo.

 

 

Fra le varie misure, la riforma della giustizia cancella il reato di abuso d'ufficio, pone alcuni limiti al potere di appello del pm e amplia i divieti per i giornalisti in materia di intercettazioni. La decisione di non approvare la riforma, secondo il senatore di Forza Italia, sarebbe uno sbaglio. "Se il nostro sistema funziona male, è un danno sia per i cittadini che per gli investitori stranieri. Noi dobbiamo essere capaci di attirare gli investitori del nostro Paese", ha chiarito meglio il ministro per la pubblica amministrazione. "Dobbiamo farlo, ma senza conflitto con la magistratura. Dobbiamo favorire un dialogo costruttivo. Compito dell'esecutivo è di proporre la riforma e di ascoltare la magistratura", ha concluso il senatore di Forza Italia.

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