dalla rai al nove
Fabio Fazio: "Nessuna epurazione". Lo dice pure lui, sinistra sbugiardata
Fabio Fazio gela la sinistra. E spiega che dalla Rai non l’ha cacciato proprio nessuno- come per settimane ha sostenuto la sinistra urlando contro il governo - ma se ne è andato semplicemente perché lui e Litizzetto hanno avuto un contratto migliore. «Non ho mai detto che ci hanno cacciati, e non ho mai usato la parola epurazione e neanche epurato - spiega in conferenza stampa durante la presentazione dei palinsesti delle Warner Bros Discovery - Se dopo mesi non succede niente, siamo a marzo, il contratto scade a giugno, uno decide di continuare altrove. Ma non siamo scappati di notte con il caschetto, come il gatto e la volpe». Semplicemente è arrivata «un’offerta importante». Acqua sul fuoco anche da Luciana Littizzetto: «Le chiusure non portano bene, i contro non portano mai a niente di buono. L’apertura, l’inclusione, la circolazione delle persone, anche in base ai talenti a quello che si è capaci di fare, sono la cosa migliore. In un mondo globalizzato fare tutte queste scatole non ha più senso» e anzi il passaggio a una televisione con un target giovane come il Nove «Mi sembra sia un upgrade, un andare avanti».
Fazio spiega il suo rapporto con la politica, a chi chiedeva se si fosse sentito poco difeso dalla sinistra nella trattativa per il rinnovo, poi non avvenuto, del contratto con la tv pubblica. «Io non credo che chi fa il mio mestiere debba essere difeso dalla politica, se io fossi stato difeso dalla politica nella mia vita, sarei ancora su Rai Uno o sarei tornato in Rai anziché stare un anno fermo dopo il tentativo di La7. Io i politici li vedo dieci minuti prima di andare in onda in un camerino». E ancora: «Vivo a Milano. Ho fatto una scelta volontaria, precisa e molto ferma nel 1993 quando ho fatto "Quelli che il calcio" e ho capito che il gioco diventava serio. Non voglio essere difeso da nessuno, se non dal mio lavoro e dai miei risultati e da nient’altro, non mi importa assolutamente nulla» conclude Fazio.
Fazio parla anche del suo rapporto di quarant’anni con la Rai. «Non mi lascio niente alle spalle, mi lascio tutto dentro - spiega - Quello che porti in scena è tutto quello che c’è in te, che è alle tue spalle. Il pubblico vede in noi gli anni precedenti. Come faccio a dire che è alle spalle la mia vita? Mai sentirete una parola contro la Rai, e non perché è il piatto in cui ho mangiato ma perché è il piatto in cui ho cucinato».
Poi ha spiegato che la porta, anzi la poltrona degli ospiti a «Che tempo Che fa», sarà a disposizione di tutti, al di la delle appartenenze politiche. E a chi gli chiedeva se anche il leader della Lega tornerà a nella sua trasmissione, magari in occasione della prima puntata, il 15 ottobre, il conduttore e Littizzetto hanno replicato con una battuta: «Proprio all’inizio, no, calma. Uno le persone» in casa nuova «le invita dopo aver sistemato, comprato il divano e la poltrona». Nessuna sorpresa poi per il tweet di Salvini che scrisse «Belli ciao» per commentare il passaggio di Fazio e Littizzetto a Discovery, nel giorno in cui fu ufficializzato l’addio alla Rai: «Ero abituato perché era già successo 124 volte, quindi nulla di nuovo. Mi sono sentito a casa»