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Nato, per Federico Rampini è un vertice storico: "Disastro geopolitico per Putin"

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Il vertice Nato di Vilnius "entrerà nella storia come un clamoroso autogol di Vladimir Putin". È questa la lettura di Federico Rampini su quanto emerge dal summit dell'Alleanza Atlantica in corso in Lituania. Prima dell'invasione dell'Ucraina "nessuno si sarebbe sognato di allargare la Nato a due Paesi neutrali come Finlandia e Svezia, adesso è praticamente cosa fatta perché il sì dell'Ungheria è vicino", commenta l'editorialista del Corriere della Sera in collegamento, martedì 11 luglio, con Rainews 24. "Per uno come Putin che ha sempre teorizzato l'accerchiamento della Russia da parte della Nato è l'avveramento della sua stessa profezia - commenta Rampini - ma questo è un danno enorme che si è inflitto da solo". 

 

Se non avesse terrorizzato Paesi pacifisti e storicamente neutrali come quelli nordici, questi oggi non sarebbero a un passo dall'ingresso nell'Alleanza atlantica. Un danno doppio, spiega il giornalista, perché parliamo "di due eserciti di prim'ordine. Anche quand'erano neutrali non hanno mai sottovalutato la minaccia russa al contrario di altri Paesi occidentali". Insomma, ora Putin si trova nella Nato due Paesi vicini e confinanti - la Finlanda via terra, la Svezia nel mar Baltico - con eserciti potenti. "È un disastro geopolitico" per il presidente russo, conclude l'editorialista che in un articolo pubblicato sul Corriere ha scritto che "Putin si conferma il contrario di quel che i suoi tanti ammiratori hanno sempre detto: non è un genio della geopolitica, bensì uno statista privo di lucidità, che in nome di un patologico nazionalismo-imperialismo sta creando danni enormi al proprio paese".

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