Nizza, rivolta contro la direttrice Venezi: "È neofascista e meloniana"
Quando eleviamo l’ignoranza alla verità, quando facciamo dell’ignoranza una passione che pretende di possedere la verità, trasformiamo la verità in un pregiudizio. E il pregiudizio è il cuore di ogni fondamentalismo. Un concetto, quello espresso dallo psicanalista Massimo Recalcati, che calza a pennello con una vicenda a metà strada tra il comico, il surreale e il farsesco. Una petizione per chiedere al direttore dell’Opera di Nizza e al sindaco di annullare il concerto di Capodanno diretto da Beatrice Venezi. La richiesta, firmata da dodici associazioni, sottolinea come «il Comune di Nizza non deve, sotto la copertura di un evento artistico e sfruttando l’Opéra de Nice, dare un assegno in bianco al neofascismo italiano». La sua colpa è quella di non essere abbastanza brava nel suo mestiere? Di avere poco esperienza? Di presentare un repertorio musicale di dubbia qualità? Macché. La «macchia» del direttore d'orchestra lucchese sarebbe, per i francesi, quella di aver espresso vicinanza alle idee e alle posizioni al primo ministro italiano. «Beatrice Venezi si è impegnata con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, come consigliere musicale. Molto presente sui media italiani, ha partecipato alla convention del partito di estrema destra Fratelli d’Italia nel maggio 2022 e ci tiene a dare la massima visibilità possibile all’ideologia che difende, sfruttando per questo la sua notorietà di direttrice d’orchestra. In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito rivolto alla signora Venezi a Nizza costituisce un gesto politico che contestiamo e denunciamo con forza».
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Ma non basta «Il Comune di Nizza non deve, sotto la copertura di un evento artistico e sfruttando l’Opéra de Nice, dare un assegno in bianco al neofascismo italiano. Chiediamo espressamente - conclude la petizione - al direttore generale dell’Opera Nice Côte d’Azur e al sindaco di Nizza di annullare l’invito rivolto a Beatrice Venezi». I progressisti d'Oltralpe hanno poca fantasia, scarsa capacità di andare oltre al banale e, dato ancor più sconcertante, sono davvero convinti esista il pericolo di un ritorno al Ventennio. Sembrano, in poche parole, la brutta copia della sinistra italiana. Ma ai nipotini di Karl Marx non sta bene nemmeno che la Venezi, oltre ad essere indiscutibilmente molto brava, rivendichi con forza il suo essere donna. E di non aver bisogno dell'appellativo di «direttora» per poter emergente in un ambiente, quello della musica classica, prettamente maschile. Sulla surreale posizione dei «cugini» francesi è intervenuto anche Federico Mollicone, presidente della commissione cultura della Camera. «Solidarietà al direttore d’orchestra Beatrice Venezi, apprezzata in tutta Europa, attaccata dai collettivi francesi. Le proteste contro di lei sono grottesche e surreali». Perentoria anche la posizione di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia. «La canea idrofoba della estrema sinistra francese ulula contro Beatrice Venezi che non avrebbe diritto a dirigere l’orchestra sinfonica di Nizza per il concerto di Capodanno, perché donna di destra. Sono sicuro che la qualità della sua arte sommergerà la schiuma livorosa della solita estrema sinistra antidemocratica e violenta».
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La risposta più efficace è in realtà giunta dalla diretta interessata. L'artista toscana ha rilanciato su Instagram, con un adeguato mix tra determinazione ed ironia, un sondaggio creato dall’account «Dì la tua» (che quotidianamente esorta i followers a schierarsi su diversi temi di attualità), che invita gli utenti a scegliere due alternative sulla polemica del giorno: «Giusto così» o «Che teste di ca...?». Dettato dal senso e dalla logica il commento del direttore generale dell’Opera di Nizza, Bertrand Rossi. «Dal momento che la musica ha il potere di trascendere le divisioni e di riunire le persone intorno a un’esperienza comune, è essenziale separare l’arte dalla politica. Come istituzione culturale, il nostro ruolo è quello di favorire la libera espressione artistica e di creare un ambiente in cui tutti possano sentirsi a proprio agio e rispettati, indipendentemente dalle loro affiliazioni politiche. È con questo spirito che abbiamo invitato Beatrice Venezi a esibirsi all’Opera di Nizza. Si tratta di una direttrice d’orchestra di talento e di fama internazionale, la cui carriera parla da sé». Il ministro della Cultura, Gennaro San Giuliano, ha usato il social network Twitter per evidenziare la propria vicinanza al direttore d’orchestra lucchese. E la propria idea di libertà. «Beatrice Venezi è una grande artista e una straordinaria professionista. Sono orgoglioso di averla al mio fianco come consigliere per la musica. Chi a Nizza vorrebbe impedirle di esercitare la sua arte dimostra tutta la sua ignoranza e va contro quei principi di libertà e democrazia che sostiene di voler difendere. Forza Beatrice».
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