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Caso MAXXI, Vittorio Sgarbi chiede scusa. Il mea culpa al ministro Sangiuliano

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Sono arrivate le scuse di Vittorio Sgarbi dopo il caso scoppiato in seguito alle frasi pronunciate dal critico d'arte stesso, in seguito alla serata inaugurale del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Commentando il question time alla Camera sulle polemiche sollevate dal suo intervento del 21 giugno, il sottosegretario alla Cultura ha affermato di condividere "pienamente la posizione del ministro Sangiuliano".

 

 

Uno spettacolo poco decoroso, fatto di aneddoti sessisti e parolacce, ha visto come "attore" Vittorio Sgarbi, al Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rispondendo al question time alla Camera sulla vicenda MAXXI, ha dichiarato di ritenere "inammissibile il turpiloquio, tanto più in un luogo di cultura" e ribadito che il suo "rispetto per le donne è una costante" della sua vita. Il critico d'arte, sebbene in un primo momento avesse rivendicato quanto detto durante il colloquio con Morgan, è tornato sui suoi passi e recitato un mea culpa: "Mi dispiace con chiunque si sia offeso per parole che non riguardavano nessuna persona se non me e il mio cancro alla prostata".

 

 

"Ringrazio tutte le donne e gli uomini che non si sono offesi per un uso del linguaggio che non ha alcun riferimento con i comportamenti descritti, ma si esaurisce nel circuito delle parole, secondo una consuetudine verbale che oggi ha caratterizzato in Senato anche l'intervento dell'onorevole Misiani, che ha parlato di 'persone che si fanno un m… così'", ha continuato. Quindi il sottosegretario alla Cultura ha concluso augurandosi che la tempesta mediatica che l'ha travolto abbia presto una fine: "Spero che le mie scuse con chi si è sentito turbato stabiliscano adesso una tregua".

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